Dopo la debolezza innescata dallo stop alle trattative con il partito democratico su un nuovo piano di aiuti, le borse europee nel corso della seconda parte hanno guadagnato terreno dopo che il presidente statunitense Donald Trump ha fatto sapere di essere pronto a firmare una legge per un assegno alle famiglie da 1.200 dollari. 

Sul paniere delle blue chip di Piazza Affari, che si è fermato a 19.435,08 punti (+0,03%), spicca il +3,15% di Enel ed il +0,18% di Banco BPM. Quest’ultima ha capitalizzato l’attesa di un ruolo da protagonista nel processo di consolidamento del settore bancario italiano. 

Seduta decisamente negativa per le azioni Nexi (-5,67%), penalizzate dalla vendita del 13,4% da parte degli azionisti di riferimento a 15,5 euro (ieri le azioni hanno chiuso a 16,855 euro ed oggi si sono fermate a 15,9 euro). 

Giornata all’insegna della debolezza anche per Telecom Italia (-2,48%) in scia della decisione dell’agenzia S&P di confermare la valutazione riducendo l’outlook. Prese di beneficio sugli energetici: Eni ha chiuso con un -2,72%, Saipem ha registrato un -1,88% e Tenaris ha messo a segno un 2% tondo. 

Tra le commodity, il Brent arretra del 2,4% a 41,6 dollari il barile mentre lo statunitense WTI segna un rosso del 2,7% a 39,5 dollari. Nell’ultima settimana i dati dal Dipartimento dell’energia statunitense hanno evidenziato un incremento di mezzo milione di barili, contro il calo di 1,2 milioni stimato dagli analisti. 

Indicazioni positive dallo spread Btp-Bund che, sceso dello 0,55% a 128 punti base, nel corso della seduta si è ripotato su livelli che non si vedevano dall’aprile 2018 (125,9 pb) grazie al nuovo minimo storico messo a segno dal rendimento del nostro decennale (0,765%). (in collaborazione con money.it)