Chiusura di settimana all’insegna della debolezza per i listini europei, spinti al ribasso dagli aggiornamenti relativi la pandemia. Preoccupa in particolare la situazione in Francia, dove l’esecutivo ha annunciato di star valutando la possibilità di varare nuovi lockdown.
A pesare sul sentiment degli operatori è anche il monito arrivato dal vicepresidente della Commissione Ue, Dombrovskis, secondo cui il settore andrà incontro ad un peggioramento della qualità degli asset.
A Milano il Ftse Mib ha terminato l’ultima seduta dell’ottava in calo dell’1,1% a 18.698,36 punti, spinto al ribasso dai segni meno registrati tra gli istituti di credito: Bper ha chiuso la seduta con un -5,28%, Mediobanca ha perso il 2,39% e l’accoppiata formata da Intesa Sanpaolo e UniCredit è scesa dell’1,8 e del 2,31%.
Le speculazioni relative possibili operazioni straordinarie hanno invece favorito Banco Bpm, in controtendenza rispetto al mercato di riferimento con un +2,35%.
Due velocità anche tra le aziende di pubblica utilità: Terna ha segnato un +1,52% mentre Hera ed Enel hanno lasciato rispettivamente sul campo lo 0,63 e lo 0,47%.
Giornata di sofferenza anche per Atlantia (-2,42%), penalizzata dalla lettera con cui la Cassa Depositi e Prestiti ha posto un ultimatum alla società: se entro sette giorni non sarà trovato un accordo relativo Aspi, la CDP abbandonerà le trattative.
Rialzo del +9,7% per le azioni Danieli, dopo i giudizi positivi degli analisti sulla decisione della società di convertire le azioni di risparmio in ordinarie (co extra-dividendo di 1,2 euro per azione).
Nel giorno dell’asta di titoli Bot semestrali, lo spread tra decennali italiani e tedeschi è cresciuto di oltre due punti e mezzo percentuali a 142 punti base. Questa mattina il Ministero dell’economia ha collocato titoli con scadenza sei mesi registrando un rendimento del -0,392%, meno 6 centesimi rispetto all’asta del mese precedente e livello minore da aprile 2018. (In collaborazione con money.it)