Il 15 ottobre finirà la gestione commissariale della Banca Popolare di Bari e inizierà l’era di Mediocredito centrale, la banca pubblica che assumerà il controllo dell’istituto pugliese. Dopo un primo rinvio, l’assemblea dei soci che dovrà nominare il nuovo cda è stata convocata per quella data, ma la lista di nomi per il board ancora non c’è. Arriverà settimana prossima, a elezioni concluse. Probabilmente il 25 settembre, l’ultimo giorno disponibile per presentarla, secondo l’avviso di convocazione.
Non è un mistero che la decisione sui nuovi vertici sarà presa di comune accordo con il Governo e il Mef, che ha ricapitalizzato con 430 milioni la sua Banca del Mezzogiorno proprio per permettere il salvataggio della Popolare di Bari. Se amministratore delegato potrebbe diventarlo Giampiero Bergami, che arriva da Mcc ed è stato nominato qualche giorno fa nuovo direttore generale della banca, sul presidente si sono fatti nei giorni scorsi sulla stampa alcuni nomi, tra cui quello dell’editore barese Alessandro Laterza.
Il colpo di scena è stato due giorni fa, quando il governatore della Puglia in corsa per le regionali, Michele Emiliano, ha annunciato che la Regione chiederà di entrare nel capitale della banca con una “propria quota rilevante”, ovvero 60 milioni, che con la nuova ricostituzione del capitale, secondo i calcoli dell’Adnkronos, potrebbe garantire una partecipazione del 4-5%. Una quota per cui la Regione potrebbe legittimamente chiedere un posto in cda.
“Questa è la regione che ha difeso con l’aiuto del Governo la sua banca e ha consentito un salvataggio onorevole”, ha sottolineato Emiliano, che lunedì saprà se il suo mandato in Puglia è destinato a continuare. Tra l’altro, in un’intervista alla Gazzetta del Mezzogiorno di oggi, il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha parlato proprio della Popolare di Bari e dell’annuncio di Emiliano, sottolineando che “l’intenzione della Regione di contribuire a questa operazione è positiva. Ci saranno questioni tecniche da dirimere, ma conoscendo Emiliano e la sua determinazione sono fiducioso”.
L’avvio della gestione ordinaria della ex popolare barese con i nuovi vertici sarà cruciale per il suo rilancio dopo il rafforzamento patrimoniale da 1,6 miliardi e l’accordo raggiunto nel maggio scorso tra la banca, il Fondo interbancario di tutela dei depositi e il Mediocredito centrale. Anche per questo sarà fondamentale la scelta del presidente e dei consiglieri d’amministrazione: se saranno in tutto cinque o sette membri lo dovrà deliberare l’assemblea, insieme alla nomina del collegio sindacale.
L’obiettivo del Mediocredito centrale è quello di realizzare “un importante operatore bancario del Meridione”. La nuova Banca Popolare di Bari, patrimonializzata ed efficiente, “coniugherà innovazione e conoscenza del Territorio offrendo un’ampia gamma di servizi e prodotti alla clientela, in particolare a famiglie, piccoli operatori economici e piccole medie imprese”, aveva sottolineato il gruppo bancario in occasione della firma degli accordi.
(di Vittoria Vimercati)