Borsa: Ftse Mib all’insegna della debolezza, spread poco mosso

La settimana dei listini europei si chiude sotto la parità in scia della debolezza in arrivo da Wall Street, delle nuove tensioni geopolitiche sull’asse Washington-Pechino e degli ultimi aggiornamenti relativi la pandemia, dopo che l’Organizzazione mondiale della sanità ha definito la situazione in Europa “molto grave”. 

Nel giorno della scadenza trimestrale dei contratti future e delle opzioni su indici e azioni, il Ftse Mib ha terminato a 19.524,94 punti, -1,09% rispetto al dato precedente, mentre lo spread tra i Btp ed i Bund non ha fatto registrare variazioni di rilievo a 145 punti base.  

Sul listino di Piazza Affari riflettori puntati sui bancari dopo il via libera alla fusione tra CaixaBank e Bankia: Intesa Sanpaolo ha terminato con un -1,64%, UniCredit ha perso il 3,13% e Banco BPM il 2,18%. Performance negativa anche per Telecom Italia (-2,35%), sempre alle prese con le indiscrezioni sulla presunta contrarietà dell’Antitrust europeo alla creazione di una società unica per la rete a banda larga controllata dall’ex-monopolista.  

Tra le utilities spicca +0,54% di Enel che ha ricevuto l’offerta vincolante di Macquerie per il 50% di Open Fiber. Segni più si registrano anche per le azioni Diasorin e Recordati, salite rispettivamente del 5,82 e dello 0,6 per cento. 

Tra le notizie del giorno troviamo le trattative esclusive di Euronext e Cdp Equity, società controllata al 100% dalla Cassa Depositi e Prestiti, insieme a Intesa Sanpaolo, per l’acquisizione di Borsa Italiana dal London Stock Exchange Group. (in collaborazione con money.it)