Intesa Ubi, Opas fa il pieno, adesioni al 90,2% del capitale

L’offerta pubblica di acquisto e scambio lanciata da Intesa Sanpaolo su Ubi Banca fa il pieno. Nell’ultimo giorno valido per aderire all’Opas le azioni di Ubi apportate all’offerta balzano al 90,2% del capitale. “Oggi portiamo a termine un’operazione che ci vede tutti vincitori: grazie alla decisione, di cui siamo orgogliosi, del 90,2% degli azionisti di Ubi Banca di entrare a far parte di Intesa Sanpaolo, daremo vita a una nuova realtà in grado di rafforzare il sistema finanziario italiano e di ricoprire un ruolo di leader nello scenario bancario europeo”. Lo afferma il consigliere delegato di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, al termine del periodo di offerta dell’Opas su Ubi Banca.  

“L’operato delle Autorità competenti, nei confronti delle quali esprimo vivo apprezzamento, ha consentito di concludere l’operazione nei tempi previsti. Altrettanto decisiva è stata la professionalità del team di Intesa Sanpaolo, impegnata in questo complesso progetto e dei consulenti che ci hanno assistito. Sarà il cda di Intesa Sanpaolo a deliberare sull’avveramento delle condizioni sospensive”. Nei prossimi mesi, continua Messina, “la valorizzazione dei nuovi colleghi provenienti da Ubi sarà per me un aspetto prioritario. Contiamo su di loro per dar vita ad un gruppo, capace di affrontare le nuove sfide in Europa. Ubi è una banca ben amministrata in termini di qualità del bilancio e impegno nei confronti dell’economia reale e della sostenibilità, grazie al lavoro svolto dal cda, dal consigliere delegato e dal management”. 

E ora per Intesa Sanpaolo ci sarà l’obbligo di acquisto ai sensi dell’articolo 108, comma 2, del Tuf delle azioni Ubi rimaste in mano agli azionisti che ne facciano richiesta. Come indicato nel prospetto dell’offerta, superata la soglia del 90% del capitale portato in adesione, ma sotto il 95%, la banca guidata da Carlo Messina attiverà la procedura di sell out.  

Intesa Sanpaolo è obbligata a comprare i titoli non consegnati agli azionisti di Ubi Banca che ne faranno richiesta e che si troveranno davanti due possibilità. Potranno usufruire delle stesse condizioni dell’Opas, e quindi ricevere 17 azioni ordinarie di nuova emissione di Intesa Sanpaolo per ogni 10 azioni di Ubi Banca e 0,57 euro in contanti per azione, oppure farsi liquidare le azioni ancora detenute in contanti. In questo caso il corrispettivo sarà pari alla media delle ultime cinque chiusure a partire, a ritroso, dalla chiusura di oggi, e che ammonta, con un calcolo approssimativo, a 3,5 euro per azione.  

Il periodo di acquisto delle azioni durerà tre settimane e partirà in una data ancora da fissare, indicativamente dal 6 agosto in poi. Ma, vista la particolarità del mese di agosto, potrebbe essere decisa una data successiva. A quel punto, non essendo necessaria alcuna assemblea straordinaria, si procederà al delisting di Ubi e alla successiva fusione per incorporazione, fusione che sarà attuata senza far sorgere il diritto di recesso e sulla base di un rapporto di cambio che non incorporerà alcun premio per gli azionisti di minoranza dell’emittente.