Borsa: profondo rosso a Piazza Affari, energetici sotto attacco

Dati macro, risultati societari e pandemia. Questo il mix che ha innescato le vendite sui mercati facendo registrare un tonfo a tutti i listini europei. In particolare, per quanto riguarda i fondamentali economici, spicca il dato relativo il Prodotto interno lordo statunitense che, nella lettura preliminare relativa il secondo trimestre, ha fatto registrare una contrazione trimestrale del 32,9% (dato annualizzato). Anche se il dato è leggermente “migliore” del -34,5% stimato dagli analisti, si tratta del dato peggiore mai realizzato dalla prima economia. 

Indicazioni particolarmente negative, e peggiori delle stime, anche quelle arrivate dalla locomotiva europea, la Germania, che nel secondo trimestre ha evidenziato un calo della ricchezza prodotta del 10,1% su base congiunturale e dell’11,7% nel confronto annuo. 

A Piazza Affari, dove il Ftse Mib ha terminato in calo del 3,28% a 19.228,47 punti, spicca in particolare l’andamento dei titoli del comparto oil, i cui risultati sono stati pesantemente influenzati dal tonfo del greggio. Oggi Eni ha chiuso la seduta con un -7,04%, Saipem ha perso il 6,55% e Tenaris ha limitato il passivo lasciando sul parterre l’1,86%. 

Giornata di conti, e particolarmente negativa, anche per Enel (-2,98%) che ha chiuso il semestre con un utile netto in aumento del 5,6% e con la conferma della cedola. Andamento simile anche per Terna (-2,34%) ed Hera (-2,55%). 

Lettera anche su Generali (-5,11%) che ha terminato il primo semestre con un utile netto normalizzato di 1,03 miliardi, -21,2% nel confronto annuo. Nell’ultimo giorno dell’offerta, -3,04% di Intesa Sanpaolo e -4,49% di UBI Banca. Lo spread con i titoli tedeschi è salito di un punto percentuale a 151 punti base. Questa mattina il Tesoro ha collocato titoli a 5 e 10 anni con rendimenti in calo, rispettivamente, alo 0,46% e all’1,04%. (In collaborazione con money.it)