Nonostante i guadagni registrati nella prima parte, i listini europei hanno chiuso la seduta con il segno meno. I fattori che stanno penalizzando l’andamento dei listini, oggi il nostro Ftse Mib è tornato a chiudere sotto la fatidica soglia dei 20 mila punti, sono sempre gli stessi: le tensioni geopolitiche e l’avanzata della pandemia, che minaccia una ripresa economica già parzialmente scontata dai prezzi.
Non a caso, la Federal Reserve, che oggi ha iniziato la due giorni di riunioni che culminerà domani, ha annunciato di aver esteso di tre mesi, a tutto il 2020, i prestiti di emergenza per contrastare le conseguenze nefaste dell’avanzata della pandemia. Nuovi stimoli arriveranno anche dall’estensione dei sussidi per i lavoratori, per i quali è però prevista una decurtazione da 600 a 200 dollari la settimana (è probabile che la precedente soglia non abbia invogliato troppo il ritorno all’attività).
Sul Ftse Mib, che ha terminato in calo dello 0,59% a 19.902,63 punti, spicca in positivo il +8,25% di UBI Banca, che oggi ha fatto registrare una performance speculare a quella di ieri (quando le azioni della banca guidata da Victor Massiah avevano perso l’8,82%) dopo il prolungamento dell’Offerta di Intesa Sanpaolo (-0,84%), che si chiuderà il 31 luglio.
Riflettori puntati anche su Telecom Italia (-0,63%) che ha in Brasile ha alzato l’offerta per acquisire la divisione mobile di Oi mentre Fiat Chrysler ha terminato con un +2,2% in scia dei numeri diffusi a Parigi da PSA. I risultati trimestrali hanno spinto Campari (+5,42%) e penalizzato Moncler (-4,39%).
STMicroelectronics ha perso il 5,24% dopo il lancio di bond convertibili per 1,5 miliardi di dollari. Restando sull’obbligazionario, lo spread con i titoli emessi dal Tesoro tedesco ha segnato un +3% portandosi a 152 punti base (in collaborazione con money.it)