La partenza negativa di Wall Street peggiora l’intonazione dei listini europei. Chiusura in territorio negativo per le borse del Vecchio continente che, già deboli, sono state spinte al ribasso dall’avvio negativo di una Wall Street che sta facendo i conti con l’incremento registrato nell’ultima settimana dalle nuove richieste di sussidio, passate da 1,3 a 1,43 milioni di unità. 

A Milano, dove il Ftse Mib ha terminato la seduta a 20.454,46 punti (-0,7%), oggi i riflettori degli operatori sono stati puntati sul comparto obbligazionario. Grazie al ritorno del decennale del Belpaese sotto quota 1% per la prima volta da inizio marzo, il differenziale di rendimento Italia-Germania ha segnato un rosso di 3 punti percentuali scendendo a 147 punti base 

Sul paniere principale performance negative per i bancari in scia dell’indiscrezione secondo cui la BCE potrebbe chiedere la sospensione del dividendo per l’intero esercizio: Banco BPM ha terminato con un -3,19%, UniCredit ha segnato un -2,47%, Mediobanca un -1,73% ed Intesa Sanpaolo ha lasciato sul parterre l’1,44%. 

Lettera anche sulle utilities (-2,87% di A2A, 1,43% di Hera, -0,73% di Enel) e su Diasorin (-3,26%), alle prese con le indagini sui test sierologici. Indagini anche Fiat Chrysler (+0,62%) mentre l’effetto-trimestrale sulle azioni STMicroelectronics (-0,41%) è durato poco. Nel comparto petrolifero Eni ha perso l’1,22% dopo la richiesta di condanna a 8 anni per l’attuale Ceo Descalzi nell’ambito dell’inchiesta per la presunta tangente in Nigeria. (In collaborazione con money.it)