Prese di beneficio, nuove tensioni sull’asse Washington – Pechino e l’avanzata della pandemia. Questo il mix di fattori che oggi ha favorito un atteggiamento prudente degli operatori sui listini europei. 

Dopo i forti acquisti innescati dall’approvazione del Recovery Fund, oggi ha spingere al ribasso i listini ci ha pensato il “caso” del consolato cinese di Houston, in Texas, per il quale, secondo quanto riferito da Pechino, l’amministrazione Usa avrebbe chiesto la chiusura. Per quanto riguarda il Coronavirus, ieri negli Stati Uniti è stata superata la drammatica soglia dei mille decessi giornalieri. 

A Milano il Ftse Mib ha terminato la seduta a 20.598,78 punti, -0,6% rispetto a ieri, mentre il differenziale di rendimento Italia-Germania ha segnato un -1,86% portandosi a 151 punti. A Milano l’attesa di un nuovo piano di stimoli ha spinto le azioni Buzzi Unicem (+3,33%) mentre, nel comparto delle utilities, A2A ha segnato un +2,71%, Hera un +1,08% ed Enel ha chiuso in rosso dell’1,63%. 

Nel comparto bancario Intesa Sanpaolo ha terminato con un -0,46%, UBI Banca è scesa dello 0,4% ed UniCredit ha terminato la seduta di poco sopra la parità (+0,1%). Giornata negativa per Eni e Tenaris (-2,49 e -2,24% rispettivamente), penalizzati dal -0,76% del Brent (44,2 dollari barile). Nell’ultima rilevazione, le scorte di petrolio statunitensi hanno segnato un aumento di 4,89 milioni di barili (gli analisti avevano stimato -2,2 milioni di barili). Limita le perdite Saipem (-0,31%) in scia dell’annuncio di nuovi contratti. 

Lettera anche su Diasorin (-1,85%) dopo la notizia delle indagini sui vertici della società nell’ambito dell’accordo con la Fondazione IRCCS San Matteo di Pavia per lo sviluppo di test per la diagnosi dei contagi da Covid-19. Indagini in corso anche per FCA (-0,85%): la Guardia di finanza di Torino ha effettuato perquisizioni in tre sedi torinesi del gruppo per acquisire documentazione sulla progettazione e i test condotti su alcuni motori. (in collaborazione con money.it)