Seduta con il segno meno per il listino milanese, il Ftse Mib ha chiuso con un -1,98% a 19.505,95 punti, trascinato al ribasso da Atlantia (-8,29%) e dai titoli del comparto oil. In particolare, la prima è stata pesantemente penalizzata dagli aggiornamenti relativi le concessioni autostradali, visto che la Corte Costituzionale ha dichiarato la legittimità del decreto con cui il governo ha escluso la società dalla ricostruzione del ponte Morandi. Grande attesa per il Cda della società e per l’incontro informale di una delegazione di Aspi con i funzionari del ministero dei Trasporti. 

Giornata di vendite anche per i titoli del comparto petrolifero: Saipem ha chiuso con un -4,45%, Tenaris ha segnato un -3,58% ed Eni ha lasciato sul parterre il -3,04%. In corrispondenza della chiusura delle piazze finanziarie europee, il future con consegna settembre sul Brent arretra del 2,2% a 42,1 dollari il barile. Lettera anche per Diasorin (-4,3%), nonostante il Regno Unito abbia scelto il test sierologico Liaison per uno screening della popolazione, Leonardo (-4,33%) e Interpump (-3,48%). 

Nel comparto bancario giornata in rosso per UniCredit (-3,44%), Intesa Sanpaolo (-1,8%) e Ubi Banca (-2,34%). In controtendenza Monte dei Paschi di Siena (+0,79%) dopo che il Ministro dell’economia Gualtieri ha confermato la volontà dell’esecutivo di uscire dal capitale entro il 2021 (attualmente il Tesoro ha il 68%). Giornata di guadagni anche per Cerved (+2,36%) in scia del ritorno dei rumor sulla ricerca di un partner per la propria divisione NPL (Non Performing Loans, i crediti deteriorati). Poco mosso a 166 punti base lo spread con i titoli tedeschi. (In collaborazione con money.it)