Avvio di settimana particolarmente positivo per le borse europee. In scia dei miglioramenti messi a segno nelle ultime settimane dai dati macroeconomici e in attesa di nuovi stimoli da parte delle banche centrali, gli operatori continuano a vedere il bicchiere mezzo pieno a dispetto delle indicazioni decisamente preoccupanti che arrivano dal fronte virus.
Anche se lontano dai massimi di seduta, il Ftse Mib ha chiuso a 20.031,86 punti, +1,55% rispetto al dato precedente. In particolare evidenza il comparto bancario nel giorno dell’avvio dell’offerta di scambio di Intesa Sanpaolo (+2,6%) sulle azioni Ubi Banca (+4,2%).
Secondo gli analisti di Equita gli azionisti Ubi dovrebbero aderire: “consigliamo di aderire all’offerta di Intesa Sanpaolo che ha garantito un premio del 28% rispetto ai prezzi precedenti la data dell’annuncio”. Se, tramite l’offerta, Intesa dovesse raggiungere il 66,67% del capitale, si procederà all’incorporazione (sotto quota 50%, l’offerta fallirà).
Segni più diffusi anche tra gli altri big del comparto: UniCredit ha terminato con un +3,75%, Banco BPM è salita del 4,19% e Mediobanca ha messo a segno un +0,45%. Buone nuove anche dallo spread, sceso di oltre un punto e mezzo percentuale a 170 punti base.
Nel comparto energetico, +0,8% di Saipem, che si è aggiudicata un nuovo contratto in Brasile da 325 milioni di dollari e +0,97% di Eni che, secondo RBS potrebbe essere tra quelle società petrolifere che si apprestano a tagliare il dividendo. +1,17% di FCA dopo la conferma dei termini del piano di fusione con PSA (nelle scorse sedute si era parlato della possibilità di ridurre la quota cash della maxi-cedola). Della notizia ha beneficiato anche Exor (+1,93%%).
Tra i pochi segni meno del paniere principale troviamo il -0,31% di A2A ed il 2,34% di Hera, penalizzata dallo stacco della cedola. (in collaborazione con money.it).