L’assemblea straordinaria dei soci della Banca Popolare di Bari ha approvato la trasformazione in Spa e l’aumento di capitale. Lo fa sapere la banca. In assise era presente in prima convocazione oltre il 50% dei soci aventi diritto: hanno votato a favore delle delibere circa il 96% degli intervenuti. 

Il voto degli azionisti consente di andare avanti con la manovra finanziaria messa a punto dai commissari, da Mediocredito centrale e dal Fondo interbancario, con l’approvazione di Bankitalia. 

Banca Popolare di Bari al 31 marzo ha registrato un rosso di oltre 346 milioni nel patrimonio netto: per ricostituirlo e lasciarlo in positivo con 10 mln, il Fitd verserà circa 312 milioni, dopo aver già versato in conto capitale da fine 2019 circa 310 mln e 54 mln in una seconda tranche, di cui poi ha rinunciato alle azioni corrispondenti. L’aumento del capitale con esclusione del diritto di opzione approvato dall’assemblea sarà di massimi 933.246.586 e sarà offerto in sottoscrizione a Fitd e Mcc, che lo sottoscriveranno rispettivamente con 503 mln e con 430 milioni.  

Nel quadro di un fabbisogno complessivo di 1,6 miliardi di euro, il Fitd ha immesso nell’operazione risorse finanziarie a titolo di copertura delle perdite e di ricostituzione del capitale per l’importo di 1,17 mld. Il Fondo interbancario, secondo i piani, cederà le sue azioni al Mediocredito, che prenderà il controllo dell’istituto, al prezzo di 1 euro ad azione.  

Inoltre, c’è accordo tra Amco e i commissari della Popolare di Bari sugli npl della banca. Il servicer pubblico di gestione dei crediti deteriorati ha sottoscritto un contratto di cessione, pro soluto ed in blocco, per l’acquisto di un portafoglio di crediti deteriorati della Popolare di Bari valutato in bilancio circa 2 miliardi di euro lordi. Si tratta per circa il 60% da posizioni classificate come unlikely to pay, inadempienze probabili, e per la parte rimanente da sofferenze. Il prezzo complessivo dell’operazione è di circa 500 milioni. “L’efficacia della cessione è condizionata al verificarsi dell’integrale versamento dell’aumento di capitale della Popolare di Bari” approvato dai soci, spiega una nota.  

“C’è stata una partecipazione straordinaria, siamo riusciti a tenere l’assemblea in prima convocazione, ipotesi unica in una banca popolare. Oltre 35mila soci in assemblea che hanno ritenuto di esprimere la propria voce” ha detto il commissario della Popolare di Bari, Antonio Blandini, al termine dell’assemblea. “Siamo particolarmente emozionati”, per le percentuali di voti favorevoli, circa il 96%. “Questo vuol dire che il progetto è stato pienamente compreso, questo vuol dire che la banca continua e ci sarà una banca nel Mezzogiorno e per il Mezzogiorno. La nostra gratitudine va ai soci”, le parole di Blandini.  

Il commissario ha spiegato che adesso si lavorerà al piano industriale: “C’è senso di responsabilità perché la banca deve rispondere a questo interesse e a questa partecipazione: lo farà con le attività dei prossimi mesi e dei prossimi anni”.  

Blandini ha ringraziato clienti, dipendenti, il team manageriale e il Mef: “Tutti ci sono stati vicini in questa operazione, che costituisce un punto di svolta rispetto alle altre crisi bancarie degli ultimi anni, perché consente il mantenimento degli azionisti e assicura le somme per l’adempimento dei debiti della banca, incluse le subordinate”. Il voto sancisce una “continuità in bonis, un percorso positivo”, ha sottolineato. 

Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha espresso, anche a nome del governo, “grande soddisfazione per l’esito dell’Assemblea che con un voto praticamente unanime e una partecipazione senza precedenti ha decretato il successo dell’operazione di trasformazione, ricapitalizzazione e rilancio della Banca Popolare di Bari”. Così il Mef in una nota. 

“L’operazione – si legge nel testo – effettuata secondo logiche e condizioni coerenti con criteri di mercato, segna una svolta rispetto a un passato sul quale sono in corso i doverosi accertamenti. Essa si inquadra in un progetto più ampio di rilancio dell’economia e di sostegno a famiglie e imprese del Mezzogiorno d’Italia, anche attraverso le sinergie e le nuove opportunità offerte dal ruolo di guida che viene assunto dalla Banca del Mezzogiorno-Mediocredito centrale e dai vantaggi connessi alla prossimità al territorio e alla conoscenza dello stesso”. 

Per Gualtieri, “l’ampia partecipazione all’Assemblea e il larghissimo consenso ricevuto danno conto del senso di responsabilità degli azionisti e dell’ampia condivisione di questo progetto da parte delle comunità locali. Al buon esito dell’operazione hanno contribuito, lavorando in stretto coordinamento, le strutture del Mef, la Banca d’Italia, i commissari straordinari, le autorità europee, che ringrazio per l’impegno e la professionalità dimostrati”.  

“Un ringraziamento anche alle istituzioni locali e alle forze sociali e produttive di Bari e della Puglia per l’impegno dimostrato nell’obiettivo comune di difendere e rafforzare un presidio fondamentale per lo sviluppo dell’economia del territorio”, ha continuato Gualtieri. 

Il ministro dell’Economia ha sottolineato infine come il fondo centrale di garanzia dei depositi e il sistema bancario italiano “abbiano svolto un ruolo fondamentale nella soluzione di questa crisi, mostrando, ancora una volta, elevata capacità di coesione e disponibilità ad intervenire in momenti di difficoltà a supporto del sistema Paese”. 

“Oggi è stato compiuto un passaggio importante anche nel processo di trasformazione, capitalizzazione e rilancio della Banca Popolare di Bari. Gli accertamenti sulla pregressa gestione sono ancora in corso ed è bene che procedano nel segno della inflessibilità. Ma l’Assemblea odierna della Banca, che ha registrato il consenso del 96% dei votanti, ha dimostrato il pieno apprezzamento dei soci e della comunità locale per il progetto di rilancio, che, in linea con criteri e logiche di mercato, porterà a rafforzare questo presidio bancario, essenziale per sostenere gli sforzi di famiglie e imprese e rilanciare l’economia del territorio, particolarmente provata in questa difficile fase emergenziale”. Lo scrive su Facebook il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.