Gli indici Pmi e le rassicurazioni arrivate da Trump hanno permesso ai listini europei di chiudere la seduta in ampio territorio positivo. Nonostante si siano confermati sotto quota 50 punti, la soglia che separa espansione e recessione dell’attività economica, nel mese di giugno gli indici PMI del Vecchio continente hanno fatto segnare i livelli maggiori dall’inizio della pandemia. 

Dopo le indicazioni contrastanti arrivate ieri, oggi il presidente statunitense ha rassicurato gli operatori sullo stato di salute dell’accordo commerciale con la Cina (che ieri il consigliere Peter Navarro aveva definito finito). 

A Piazza Affari, dove il Ftse Mib ha terminato la seduta a 19.841,58 punti, +1,86% rispetto al dato precedente, spiccano le performance di Fiat Chrysler (+5,79%) e Buzzi Unicem (+3,18%). La prima ha capitalizzato l’imminente via libera per il prestito da 6,3 miliardi di euro garantito da Sace, secondo Mauro Micillo (responsabile della nuova divisione di Intesa Sanpaolo Imi Corporate & Investment banking) la fumata bianca potrebbe arrivare a brevissimo, mentre la seconda ha beneficiato della raccomandazione d’acquisto arrivata dagli analisti di Societe Generale. 

I nuovi massimi storici del Nasdaq hanno permesso a STMicroelectronics di chiudere con un +2,83% mentre Atlantia ha fatto segnare un +2,55% dopo che la società ha fatto sapere che Aspi intende continuare a gestire le autostrade anche dopo il 30 giugno. 

Con lo spread che ha fatto segnare un rosso di 3 punti percentuali a 171 punti base, Intesa Sanpaolo ha messo a segno un +1,72% e l’accoppiata formata da UniCredit e Banco BPM ha rispettivamente registrato un +2,26 e un +2,84 per cento. Pioggia di acquisti su MPS (+7,43%), spinta dalle indiscrezioni su una fusione che permetta al Tesoro di uscire dal capitale. (in collaborazione con money.it).