I nuovi stimoli varati dalla Federal Reserve, che oltre ai fondi Etf acquisterà anche obbligazioni societarie, ed i rumor sull’approvazione da parte dell’amministrazione Usa di un piano infrastrutturale da mille miliardi di dollari mettono le ali ai listini globali. Indicazioni particolarmente positive sono arrivate anche dall’aggiornamento relativo le vendite al dettaglio statunitensi, salite ad aprile del 17,7%, oltre il doppio rispetto alle stime.
Sul paniere principale del listino milanese, che ha terminato in aumento del 3,46% a 19.625,63 punti, il nuovo piano infrastrutturale ha spinto gli acquisti su Buzzi Unicem (+9,03%), CNH Industrial (+4,8%) e Prysmian (+5%).
Seduta particolarmente positiva anche per le azioni Telecom Italia (+7,76%) ed Enel (+2,77%). La prima ha capitalizzato le indiscrezioni di stampa sulla ripresa delle trattative per la fusione delle reti di banda larga di Tim e Open Fiber mentre il Cda della seconda ha confermato l’offerta non vincolante arrivata dall’australiana Macquarie per l’acquisizione, in tutto o in parte, del 50% di Open Fiber.
Con il Brent che si è riportato sopra la fatidica soglia dei 40 dollari al barile (+1,44% a 40,29 $), Eni ha terminato con un +4,14% anche grazie alla decisione di Ubs di rafforzare la raccomandazione “acquistare” con l’incremento del prezzo obiettivo da 10,75 a 11,20 euro per azione.
In controtendenza rispetto all’andamento delle piazze finanziarie, lo spread Italia-Germania è sceso del 2,6% a 179 punti base. Nel comparto bancario a spiccare sono le performance messe a segno da Banco BPM (+7,34%), UniCredit (+6,62%) e BPER (+6,57%). Denaro anche sull’accoppiata Intesa Sanpaolo – Ubi Banca (+4,46 e +4,96% rispettivamente) in attesa di novità sul progetto di fusione. (in collaborazione con money.it)