Intesa Sp, integrato accordo con Bper per cessione ramo azienda dopo Ops su Ubi

Intesa Sanpaolo ha siglato un accordo integrativo dell’accordo vincolante con Bper Banca sulla cessione di un ramo d’azienda costituito da un insieme di filiali del gruppo risultante dall’operazione di offerta pubblica di scambio su Ubi Banca e dai rispettivi dipendenti e rapporti con la clientela. Lo comunica la banca. Dopo la comunicazione delle risultanze istruttorie da parte dell’Antitrust, il ramo d’azienda oggetto di cessione è stato ulteriormente e coerentemente specificato. 

Il corrispettivo in denaro è stato determinato in un importo pari al minore tra il 55% del patrimonio in termini di Common Equity Tier 1 del ramo e il 78% del multiplo implicito pagato da Intesa Sanpaolo per il patrimonio in termini di Common Equity Tier 1 di Ubi Banca.  

La natura dell’accordo integrativo, si sottolinea in un comunicato di Bper, “conferma il razionale strategico ed industriale dell’operazione, in linea con gli obiettivi di crescita dimensionale e consolidamento del posizionamento competitivo del Gruppo Bper, rafforzandone sia la base di clientela che le quote di mercato in regioni di grande rilevanza economica dove attualmente Bper ha una presenza limitata”. L’accordo integrativo prevede un ampliamento del ramo a 532 filiali a fronte delle 400-500 indicate all’inizio. Il ramo sarà composto da depositi e raccolta indiretta da clientela stimati rispettivamente in circa 29 miliardi di euro e 31 miliardi e da crediti netti stimati in circa 26 miliardi. 

Oltre il 70% delle masse afferenti al ramo sono relative a clientela basata nelle regioni settentrionali del Paese. Questo rafforzamento della capacità distributiva di Bper “permetterà, tra le altre cose, il pieno utilizzo delle fabbriche prodotto del gruppo”, si spiega. L’integrazione prevede che gli impieghi addizionali rispetto a quanto inizialmente ipotizzato, stimati pari a circa 4,5 miliardi, saranno costituiti esclusivamente da impieghi in bonis.  

Il corrispettivo per il ramo sarà pagato per cassa e finanziato per mezzo dell’aumento di capitale fino a un miliardo di euro in opzione agli azionisti di Bper. L’acquisizione del Ramo favorirà, in particolare, un ulteriore miglioramento della qualità del credito con un Npe Ratio lordo stimato pari all’8,4%, se calcolato proforma sui dati al 31 marzo 2020, tenendo conto sia del profilo dell’asset quality del ramo sia dell’imminente finalizzazione della cessione di crediti in sofferenza attraverso un’operazione di cartolarizzazione con garanzia statale, si aggiunge da Bper.