Nonostante un’apertura in forte territorio negativo, i listini europei sono riusciti a chiudere la prima seduta della settimana di poco sotto la parità. Dopo i timori innescati dalla possibilità di una seconda ondata di contagi, a preoccupare sono soprattutto gli Stati Uniti, gli operatori stanno puntando sul fatto che l’alleggerimento delle restrizioni possa portare ad una rapida ripresa dell’attività economica. 

Nel Vecchio continente, la performance migliore è stata registrata da Piazza Affari, dove il Ftse Mib ha segnato un +0,43% fermandosi a 18.969,29 punti, spinta dai titoli del comparto farmaceutico (+1,74% per Diasorin, +2,44% per Recordati) e da quelli legati al risparmio gestito (+0,86% di Finecobank, +2,05% di Banca Generali). 

Indicazioni positive anche per le utilities (+2,28% di A2A, +0,23% per Enel) mentre nel comparto bancario sotto i riflettori c’è sempre la questione Intesa Sanpaolo – Ubi Banca (+0,28% e +2,01% rispettivamente). Per agevolare il via libera dell’Antitrust, il Cda di BPER (+0,92%) ha deciso di incrementare da 400-500 a 532 il numero totale di sportelli che saranno acquisiti da Intesa Sanpaolo. Poco mosso a 184 punti base lo spread tra i nostri Btp ed i decennali tedeschi, i Bund. 

Parità per Fiat Chrysler (+0,04%) dopo la notizia che la Commissione statunitense per il commercio internazionale (Itc) ha stabilito che l’azienda indiana Mahindra and Mahindra ha violato i diritti di proprietà intellettuale del marchio Jeep. Indicazioni positive anche quelle che arrivano dalla Spagna, dove il governo ha deciso di varare un piano di rilancio del comparto auto da 3,7 miliardi che prevede incentivi per il passaggio all’elettrico (FCA e Psa Peugeot insieme detengono una quota di mercato di circa il 30%). 

A Piazza Affari una delle performance migliori è stata registrata da Ferragamo (+2,42%), in ripresa dopo le forti vendite registrate la scorsa settimana. La risalita del Brent, che nella prima parte ha toccato un minimo intraday a 37,2 dollari il barile ed al momento quota in sostanziale parità a 38,7$, ha permesso ad Eni di terminare piatta (-0,08%) ed all’accoppiata formata da Saipem e Tenaris di registrare un +2,18 e un +0,1 per cento. (in collaborazione con money.it)