Anche se lontani dai massimi intraday, la settimana dei listini europei si chiude in territorio positivo. Dopo il tonfo registrato ieri, le borse del Vecchio continente, agevolate anche dall’andamento del greggio (piatto a 38,5 dollari dopo esser sceso fino a 37 dollari) , hanno terminato con il segno più facendo registrare un forte incremento della volatilità. 

Sul listino di Piazza Affari, dove il Ftse Mib si è fermato a 18.888,16 punti, +0,43% sul dato precedente, spicca il +3,87% di Atlantia e il +3,61% di Telecom Italia. La prima ha chiuso il primo trimestre con risultati sostanzialmente migliori del previsto e detto di “confidare in una rapida e positiva soluzione della vicenda” concessione, la seconda ha capitalizzato le ipotesi su una società unica della rete in cui l’ex-monopolista potrebbe avere la maggioranza. 

Nel comparto bancario riflettori sempre puntati sul possibile matrimonio Intesa Sanpaolo – Ubi Banca (+0,26% e +0,6% rispettivamente) che vede coinvolta anche Bper (-2,27%). In attesa del via libera della Consob, quest’ultima starebbe per convocare un Cda per aggiornare l’accordo sottoscritto e superare i rilievi dell’Antitrust. Sostanziale parità per lo spread tra titoli italiani e tedeschi, stabile a 185 punti base. 

Per quanto riguarda il Pil del nostro Paese, il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha rimarcato di attendersi un calo a una cifra. Nonostante l’Ocse abbia stimato un -11/-14 per cento, Gualtieri ha confermato i numeri presenti nel Def. “Manteniamo la nostra stima del -8% per il Pil italiano nel 2020″. 

“I rischi sono al ribasso –ha detto – ma i dati in arrivo per aprile e maggio sono in linea con la nostra previsione, in alcuni casi abbiamo indicatori che sono leggermente migliori di quello che ci aspettavamo”. A preoccupare sono alcuni settori, come quello turistico, “che sono colpiti dalla crisi e lo resteranno più a lungo. Di qui la possibilità che il risultato finale possa essere leggermente peggiore della previsione”. (in collaborazione con money.it)