Grazie ad un recupero dai minimi della mattina, le borse europee chiudono la settimana in sostanziale parità. La performance migliore nel Vecchio continente è stata registrata dal listino di Piazza Affari, spinto dal comparto farmaceutico e dai titoli bancari. All’interno del primo spicca il +6,23% di Diasorin e il +2,38% di Recordati mentre tra i titoli degli istituti di credito segnaliamo il +2,48% di Ubi Banca, il +2,01% di Mediobanca ed il +1,59% di Intesa Sanpaolo. 

A spingere le banche sono le indicazioni decisamente positive arrivate dal collocamento del Btp Italia (oggi lo spread ha segnato un calo a 212 punti base) e dalla pubblicazione delle minute dell’ultima riunione della Banca Centrale Europea. Dai verbali è emerso come la BCE sia pronta, nel caso molto probabile in cui dovesse rendersi necessario, a mettere in campo nuove misure di stimolo. 

Nel comparto la performance migliore è stata registrata da UniCredit (+4,34%) su cui recentemente si sono espressi gli analisti di Fidentiis e Berenberg. La prima ieri ha annunciato di aver confermato la valutazione “acquistare” con prezzo obiettivo a 11,9 euro, +75 punti percentuali rispetto alle attuali valutazioni mentre Michael Christodoulou di Berenberg Bank ha confermato il “buy” con target a 9 euro (con upside potenziale di oltre il 30%). 

All’interno del Ftse Mib, che ha terminato la settimana a 17.316,29 punti (+1,34%), andamento decisamente positivo anche per Nexi (+3,68%) che continua a capitalizzare le indiscrezioni su una prossima fusione con SIA. 

La notizia della sospensione dei target di crescita da parte delle autorità cinesi ha penalizzato il comparto del lusso (-2,5% di Ferragamo, -2,07% di Moncler) e spinto al ribasso, causa la nuova débâcle del greggio (-3,49% del Brent a 35,1$/barile), gli energetici (-0,58% di Eni, -1,21% di Saipem). (in collaborazione con money.it)