di Ilaria Floris
“L’Alitalia mette il brand all’asta? Sinceramente non lo rimpiangerò, se sparisce va benissimo. Non è stato un bell’esempio di qualità italiana, non mi sembra sia un marchio che ci ha fatto fare grandi belle figure. Qualcuno vuole comperarla? Dovranno pagare loro per liberarcene!”. E’ la netta opinione di Oliviero Toscani, che commenta così all’Adnkronos la notizia odierna della messa all’asta del brand Alitalia.
“Da creativo e italiano, non è un marchio che mi ha dato grandi soddisfazioni -affonda Toscani- Gestito malissimo, da incompetenti. Non ha fatto altro che fallire, fallire e rifallire. Non c’è niente da rimpiangere. Il più caro di tutti, il più in ritardo di tutti. Io da molti anni la chiamo ‘Alitarda’”, ironizza il creativo. E poi “basta con questa idea di ‘compagnia di bandiera’. Io voglio le compagnie che volano, non me ne frega niente da dove vengono”.
“Ne ho piene le scatole. Abbiamo pagato un sacco di soldi, ci si sono messi i privati, arrivava in ritardo e costava più degli altri. Ridicolo, dai”, sottolinea Toscani. Che ricorda poi un aneddoto: “Una volta, in America, ho sentito questa frase che mi ricordo sempre: ‘Under the wings of Alitalia, they need the deodorant’ (‘Sotto le ali dell’Alitalia, avrebbero bisogno di un deodorante’, ndr). Condivido questa visione”, conclude.