L’Istituto Italiano di Tecnologia si aggiudica un nuovo round dei prestigiosi fondi europei Erc per complessivi 300mila euro. L’European Research Council ha infatti deciso di finanziare due dispositivi ideati dai due ricercatori dell’Iit che riceveranno rispettivamente 150mila euro ciascuno con l’obiettivo di introdurre tecnologie inedite nel campo della salute e nel monitoraggio industriale e delle infrastrutture. Il dispositivo ideato dal ricercatore italiano Ferruccio Pisanello è un sensore nanometrico in grado di supportare i chirurghi nelle delicate operazioni al cervello rendendole ancora più sicure. Il secondo dispositivo è stato ideato dalla ricercatrice italiana Annamaria Perozza e permette di ‘fare i raggi X’ a strade, ponti o edifici grazie ad un rilevatore di raggi X flessibile e di ampia superficie, da sostituire alle tradizionali lastre fotografiche. L’annuncio è stato dato oggi e rappresenta l’ultimo ciclo di investimenti dell’Erc per il 2020.
Ferruccio Pisanello ha lavorato in collaborazione con Massimo De Vittorio ed entrambi sono del Centro per le Nanotecnologie Biomolecolari di Lecce, mentre la scienziata Annamaria Petrozza lavora al Centro di Nano Scienze e Tecnologie a Milano dell’Istituto Italiano di Tecnologia. L’Iit spiega che il prestigioso finanziamento è stato assegnato nell’ambito dei progetti Proof-of-Concept (Poc) dell’Erc, ovvero sovvenzioni che il prestigioso ente europeo riconosce ai ricercatori già titolari di finanziamenti Erc per esplorare ulteriormente il potenziale commerciale o sociale della loro ricerca d’avanguardia. In tutta Europa sono 55 i nuovi progetti Poc finanziati dall’Erc, tra cui 8 in Italia e di cui 2 all’Iit.
In particolare, per quanto riguarda i finanziamenti di tipo Poc e considerando l’intero anno, l’Italia si attesta come terzo paese dell’Unione per numero di borse totali ricevute (17) al pari dei Paesi Bassi, dietro la Germania (23) ed il Regno Unito (30), e davanti a Francia (15) e Spagna (12), a dimostrazione, sottolineano dall’Iit, “che l’investimento su specifiche ricerche di frontiera, può condurre, anche nel nostro Paese, a innovazioni che hanno il potenziale di essere trasferiti sul mercato o di avere un impatto positivo sulla società”.
Il portafoglio di progetti Erc di Iit ottenuti a partire dal 2009 – raggiunge così il totale di 50, ottenuti da 38 ricercatori, di cui 15 donne. In particolare sono 11 i progetti di tipo Poc ottenuti da 10 ricercatori dell’Iit e riguardano lo sviluppo di tecnologie per la diagnosi precoce dell’autismo, nanoparticelle per il rilascio controllato di farmaci antitumorali, dispositivi per valutare la tossicità cardiaca dei farmaci, e lo studio di robot manipolatori in ambito industriale.
Una delle due proposte finanziate oggi dall’Erc è stata lanciata da Ferruccio Pisanello, ingegnere delle telecomunicazioni con un dottorato in fisica, originario di Lecce e coordinatore delle attività di ricerca sulle nuove tecnologie per le neuroscienze all’interno del Centro di Nanotecnologie Biomolecolari dell’Iit a Lecce. Il ricercatore italiano nel 2016 ha vinto uno Starting grant dell’Erc per il progetto Modem che prevedeva l’utilizzo della fibra ottica per stimolare i neuroni e per leggere la loro risposta a stimoli luminosi, così da indagare nel dettaglio le connessioni tra cellule e il loro funzionamento.
Con il nuovo progetto, battezzato ‘In Depth’, la tecnologia sviluppata da Pisanello e Massimo De Vittorio (coordinatore del Cbn di Iit), sarà perfezionata per diventare uno strumento a supporto degli interventi di chirurgia cerebrale, come per esempio l’asportazione di tumori, così da potere monitorare l’attività elettrica del cervello durante l’operazione e identificare con precisione la zona di intervento. Dall’Iit spiegano che il dispositivo avrà la forma di un sottilissimo ago e permetterà di ridurre notevolmente i danni al tessuto cerebrale rispetto alle tecnologie attualmente disponibili.
L’altra proposta che conquistato un finanziamento dell’Erc porta invece la firma di Annamaria Petrozza, ingegnere elettronico con un dottorato in fisica, originaria di Matera e che ha lavorato come ricercatrice all’estero tra la Francia e l’Inghilterra. Petrozza é rientrata in Italia nel 2010 al Centro di Nano Scienze e Tecnologie di Iit a Milano dove coordina il team di Advanced Materials for Optoelectronics. La scienziata italiana nel 2017 ha vinto un Consolidator grant dell’Erc per il progetto Sophy focalizzato sullo studio e lo sviluppo di una nuova classe di materiali per l’optoelettronica.
Il nuovo finanziamento permetterà ad Annamaria Petrozza di sviluppare un prototipo di rilevatore di raggi X flessibile, dal nome Fle-X, e utilizzabile per radiografie di dimensioni estese per applicazioni in ambito medico e nel controllo non distruttivo industriale come per esempio il monitoraggio di infrastrutture oppure anche per sistemi di scansione aeroportuale innovando un settore che ancora si affida all’uso delle tradizionali lastre fotografiche e a strumenti che risultano pesanti, costosi e ingombranti. “La tecnologia Fle-X risulterà invece più facile da integrare, essendo flessibile e adattabile a diverse forme e dimensioni” spiega infine l’Iit.