Le aspettative sui saldi invernali, anche se scaglionati e posticipati in molte regioni dagli inizi di gennaio sino alla fine, restano alte per i negozianti del settore moda, abbigliamento e calzature, specialmente in un anno così difficile come quello appena trascorso a causa del covid 19 e dopo le vendite natalizie in calo del 20-30%. A confermarlo all’Adnkronos è Fabio Tinti, presidente di Fismo-Confesercenti. “Speriamo di bissare il successo dell’anno scorso – afferma Tinti – ma parlare di saldi oggi è quasi un paradosso perché non sappiamo che cosa ci aspetta domani, in che zona saremo, e dunque viviamo alla giornata”. L’anno scorso infatti, le vendite a prezzi scontati partirono tra il 2 ed il 4 gennaio in tutta Italia poco prima del covid, quest’anno invece, sabato 2 gennaio partiranno già in zona rossa in Campania, Sicilia, Valle d’Aosta, Molise e Basilicata.
Nel 2019 gli italiani spesero in media 168 euro a testa in occasione dei saldi invernali “per capi di qualità e a prezzi concorrenziali laddove le aspettative anche quest’anno sono simili in ogni parte d’Italia, al Nord, al Sud e al Centro, – sostiene Tinti – credo che ci sarà movimento senza grandi differenze nelle varie regioni. Indubbiamente dove c’è più attività c’è un’attenzione particolare”.
Quest’anno Fismo insieme alle altre associazioni di settore ha chiesto alle autorità di posticipare il più possibile come accaduto per i saldi estivi visto che sono “vendite di fine stagione”.
Quest’anno i saldi invernali partiranno scaglionati nelle varie regioni, c’è chi addirittura li anticipa al 2 gennaio, è il caso di Campania, Sicilia, Valle d’Aosta, Molise e Basilicata, e chi invece li posticipa a fine gennaio come Liguria (il 29), Toscana, Emilia Romagna e Veneto (il 30 gennaio). Tante partenze differenziate lungo tutto il mese di gennaio.
Ecco la situazione regione per regione. Il 2 gennaio partono in Campania, Sicilia, Valle d’Aosta, Molise, Basilicata, il il 5 gennaio in Abruzzo Puglia e Sardegna, il 7 gennaio in Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lombardia e Piemonte. Il 9 gennaio in Umbria. Inoltre, il 12 gennaio nel Lazio, il 16 gennaio nelle Marche e nella Provincia Autonoma di Bolzano. A fine gennaio, il 29, in Liguria e il 30 gennaio in Toscana, Emilia Romagna e Veneto; il 13 febbraio nei comuni turistici della Provincia di Bolzano mentre nella provincia Autonoma di Trento si può decidere liberamente quando partire.