Covid-19, Agimeg: “Con chiusura sale giochi per 5 mesi e mezzo l’erario brucia 5 mld”

Con l’emergenza Covid-19 che ha costretto alla chiusura per cinque mesi e mezzo delle attività di gioco, l’Erario ha registrato un mancato incasso di circa 5 miliardi di euro. A sostenerlo è Agimeg. Dopo il primo lockdown di primavera durato da inizio marzo a metà giugno (con alcune eccezioni come il Lazio, che ha posticipato a inizio luglio la riapertura delle sale, o della provincia di Bolzano, dove il gioco è stato chiuso fino al 15 luglio), da fine ottobre il Governo, a seguito della seconda ondata della pandemia, ha disposto una nuova serrata di tutte le attività di gioco, che si protrarrà almeno sino a metà gennaio. Di fatto, dunque, nell’anno in corso il gioco pubblico è stato ‘congelato’ in media per 165 giorni. Uno stop forzato che avrà un impatto significativo sulla raccolta del gioco pubblico nell’anno in corso. Secondo le stime dei concessionari, raccolte da Agimeg, il settore perderà infatti circa il 25% degli incassi. Nel 2020 si registrerà una raccolta stimata in 80/82 miliardi di euro, contro i 110 miliardi del 2019. 

La riduzione della raccolta, ripartita diversamente tra i diversi settori – quella sulla rete fisica ha subìto una ovvia battuta d’arresto, mentre il gioco online è aumentato del 40% – avrà ripercussioni anche in termini di gettito erariale, con un calo di circa 4,5/5 miliardi di euro. Lo scorso anno nelle casse dello Stato finirono 11,5 miliardi di euro, nel 2020 se ne prevedono tra i 6,5 e 7 miliardi, un dato che tra l’altro non prende in considerazione la riduzione degli occupati del comparto e, quindi, i minori versamenti in termini di ritenute alla fonte. 

L’impatto delle misure restrittive ha colpito soprattutto le Slot, che quest’anno perderanno circa il 50% della raccolta (pari a circa 12 miliardi di euro) e il 45% delle entrate erariali (-2,4 miliardi), mentre per le VLT il crollo sarà ancora più marcato: -65% di raccolta (-14 miliardi) e –60% di entrate erariali (-1,1 miliardi). Complessivamente, quindi, nel 2020 dagli apparecchi da intrattenimento (Slot e VLT) arriveranno 3,5 miliardi di gettito erariale in meno. La stima relativa alla raccolta sulle scommesse sportive segna invece un -20%, valore che si ottiene dalla forte riduzione del gioco fisico (-40%) e dall’incremento delle scommesse online (+6%). Perdite consistenti anche per le lotterie ed i giochi numerici, comparto che nel 2019 ha portato circa 3 miliardi nelle casse dello Stato e per i quali nel 2020 si stima un gettito erariale di circa 2,2 miliardi, con una perdita di 800 milioni di euro. 

Nell’anno dei lockdown, che hanno costretto i giocatori a restare a casa, in controtendenza il gioco a distanza (escluse le scommesse, che hanno risentito della chiusura dei campionati), che segnerà a fine anno un incremento del +40%, sebbene a causa dell’alto payout il maggior gettito per lo Stato, in valore assoluto, sarà quantificabile intorno ai 100 milioni di euro.