Collaborazione, trasparenza e onestà sono le parole chiave con cui il neo nominato presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale (Civitavecchia – Gaeta – Fiumicino), Pino Musolino, intende affrontare e sciogliere i nodi, i problemi dell’Autorità portuale per poi incentrare il lavoro di tutti sulla ripresa e sullo sviluppo dell’intera area.
“Onorato e felice di essere stato nominato presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, è un ruolo di grande responsabilità, ovviamente ne sento il peso sulle spalle e cercherò di onorare il compito con tutte le mie capacità, competenza e impegno. Ho trovato grande calore ma anche tanta preoccupazione da parte degli operatori e del territorio”, ha detto Musolino aprendo la conferenza stampa di oggi svoltasi online.
“E’ evidente la situazione non facile che stiamo vivendo – ha sottolineato Musolino – non è facile perché viviamo tutti una crisi di cui ancora non vediamo la definizione e anche in questi giorni le varie mutazioni di questo virus non ci fanno pensare o sperare che la questione sia definitivamente chiusa la le grandi difficoltà si ripercuotono sulle varie filiere logistica, produzione, trasporto, movimentazione merci e va ricordato poi che questo è un grande porto passeggeri, grande porto croceristico ed è evidente che è uno di quei porti che hanno subito di più il contraccolpo diretto, immediato causato dalla pandemia. E quindi anche ogni percorso di immediata ripartenza passa necessariamente attraverso il recupero almeno in parte dei traffici legati ai passeggeri”.
“Questo sistema portuale che non si basa solo su Civitavecchia, ha anche i porti di Fiumicino e Gaeta che hanno caratteristiche differenti sulla quali già è stato fatto molto, in senso di espansione infrastrutturale – ha spiegato Musolino – ma va dato all’intero sistema portuale e particolarmente ai due singoli scali una’identità più definita, al servizio dell’economia dei territori retrostanti e forse anche non immediatamente retrostanti perché i porti del Lazio possono e devono avere sicuramente un ruolo per l’economia regionale ma anche in alcuni contesti possono avere anche un ruolo più importante che va oltre i confini regionali”.
“Ci sono questioni di tensione, di difficoltà, alcune delle quali sono state lasciate fermentare per troppo tempo e cercheremo con umiltà di affrontarle una per una e di cercare di dare risposte – ha sottolineato Musolino – un’altra sensazione che ho avuto anche prima di insediarmi è che c’è la necessità di riallacciare rapporti con tutte le amministrazioni del territorio e le realtà del territorio: vorrei costruire un rapporto franco ma corretto e diretto con tutti gli stakeholder del territorio, come ho già fatto in incarichi precedenti. Questo perché ritengo importante per partire bene la trasparenza e la condivisione perché si fa meno fatica se la carretta la tirano in più soggetti, non siamo una monade separata da tutto il resto del territorio e come ho detto al sindaco Tedesco che ho incontrato ieri, la città senza porto non ha una sua struttura economica, e il porto senza la città non ha ragione d’essere: le due cose strettamente legate e e collegate e se non lavoriamo spalla a spalla è chiaro che non otteniamo il massimo dei risultati”.
“Vorrei partire quindi con un percorso di condivisione chiaramente ognuno ha i propri ruoli, definiti anche dalle norme, i propri ambiti di competenza, ma questo non vuol dire che non si possa discutere, parlare – ha continuato Musolino – e soprattutto che non si possa e non si debba provare ad avere dei percorsi di sviluppo condivisi nei vari livelli di amministrazione. Questo è un impegno che io mi sto prendendo, ho già visto il sindaco di Civitavecchia, domani vedrò il sindaco di Fiumicino e cercherò di vedere al più presto anche il sindaco di Gaeta”.
“E’ evidente che veniamo da un momento di grande difficoltà ed è importante anche rimotivare il territorio, rimotivare l’ente ed è importante che riprendiamo coscienza e contezza del fatto che noi siamo i porti di Roma e del Lazio e non una realtà marginale o figli di un dio minore, – ha sottolineato Musolino – siamo una grande realtà portuale che all’interno dei 16 Sistemi portuali italiani ha un grande ruolo: io ho sempre ricordato che noi dobbiamo fare il massimo all’interno dei singoli sistemi portuali ma poi tutti insieme rappresentiamo il sistema portuale nazionale quindi migliorare le capacità dei porti di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta significa potenziare le capacità del sistema nazionale”.
“I porti devono essere in grado con la produzione di economie e di posti di lavoro, di compensare gli effetti negativi della loro presenza sul territorio, – ha affermato ancora Musolino – un porto comunque ha un impatto anche di peso e di qualità della vita e oggi, particolarmente proiettati al futuro, un porto moderno deve saper costruire percorsi legati alla sostenibilità non solo ambientale ma anche economica, sociale e culturale”.
“Noi dobbiamo essere in grado di riannodare il rapporto tra porto e le tre città in modo che queste ultime si sentano orgogliose di ospitare porti e di avere una relazione stretta con essi, – ha detto ancora Musolino – non vi nascondo che le questioni come il bilancio ed altre questioni amministrative non mi facciano iniziare l’incarico con il cuore leggero, sono consapevole delle difficoltà del momento. Partiamo appesantiti è vero ma sono un ottimista e arriveremo al traguardo leggeri ed in forma”.