Agroalimentare: Ismea-Qualivita, volano formaggi Dop Igp, export a 2 mld +13%

Il comparto dei formaggi Dop e Igp è il più rilevante in termini economici con 4,5 miliardi di euro alla produzione (+10%) e 7,5 miliardi di euro al consumo (+5%), a fronte di una produzione complessiva tendenzialmente stabile a 549 mila tonnellate (+1%). La conferma arriva dal XVIII Rapporto Ismea-Qualivita, presentato oggi in videoconferenza, che attesta dunque la solidità e la forza della cosiddetta Dop economy che nel 2019 segna un +4,2% con un valore di 16,9 miliardi di euro. 

L’export dei formaggi vola al +13% e supera per la prima volta i 2 miliardi di euro. In Emilia-Romagna e Lombardia si concentrano oltre i due terzi del valore della categoria, rispettivamente con 1,6 miliardi di euro e 1,5 miliardi di euro di valore alla produzione, mentre al terzo posto si trova la Campania con 406 milioni di euro e un contributo del 9% nel settore dei formaggi Dop Igp. Le prime cinque filiere per valore alla produzione sono Grana Padano Dop, Parmigiano Reggiano Dop, Mozzarella di Bufala Campana Dop, Gorgonzola Dop e Pecorino Romano Dop che complessivamente valgono 4,1 miliardi di euro. 

I prodotti a base di carne si attestano su un valore alla produzione di 1,9 miliardi di euro nel 2019, in calo del -4,7% rispetto all’anno precedente, anche se al consumo si sfiora la quota di 5 miliardi di euro con un +3,5%. Crescita anche per l’export che con il +5,6% su base annua supera per la prima volta i 600 milioni di euro. In Emilia-Romagna si concentra oltre la metà del valore dell’intera categoria con oltre 1 miliardo di euro generato, mentre seguono Friuli-Venezia Giulia e Lombardia con 315 milioni di euro e 305 milioni di euro. Le prime cinque filiere per valore alla produzione sono Prosciutto di Parma Dop, Prosciutto di San Daniele Dop, Mortadella Bologna Igp, Bresaola della Valtellina Igp, Speck Alto Adige Igp che complessivamente valgono 1,7 miliardi di euro.