Bocca (Federalberghi): “Piallati da crisi e Covid”

“Nel nostro settore siamo stati completamente piallati da questa crisi e dal Covid, non vediamo differenza tra Nord Centro e Sud”. A dirlo Bernabò Bocca, presidente Federalberghi, in occasione di #UNLOCK_IT, seconda edizione di SUDeFUTURI, organizzato dalla Fondazione Magna Grecia, che si tiene fino all’11 dicembre in diretta streaming dal Palazzo dell’Informazione di AdnKronos, in piazza Mastai a Roma.  

“Quello che ci dispiace – ammette – è una totale mancanza di consapevolezza della crisi del nostro settore. L’ultima beffa è la bozza del Recovery fund, da cui abbiamo appreso dalle note di stampa che, a fronte di 209 miliardi a disposizione di fondi, al settore del turismo e della cultura vanno circa 3 miliardi e 100; quindi per un settore economico che vale oggi dall’11 al 13% del pil noi dovremmo avere non più del 2%. 

“Se andiamo più nel dettaglio – spiega Bernabò Bocca – vediamo come il turismo viene liquidato in non più di 5 righe, mentre ci sono diverse pagine accurate sul tema della cultura. Questo perché, purtroppo, oggi siamo ospiti, come è accaduto negli ultimi tempi, dei ministeri; non abbiamo un ministero dedicato a noi, abbiamo fatto il giro di tutti i dicasteri dalla Affari regionali, alla Cultura, alla presidenza del Consiglio”. 

“Non siamo assolutamente soddisfatti – rimarca – del tema dei ristori che abbiamo ricevuto perché si parla di ristori 1-2-3-4-5, ma si dimentica di dire che il tetto massimo è pari a 150milia euro, che può risolvere i problemi di una piccola struttura, ma non per una che fattura milioni di euro e che ha visto quest’anno i ricavi scendere dell’80% e che come unica forma di ristoro dovrebbe avere 150mila euro a fondo perduto. Soldi che sono sicuramente un costo per lo Stato, ma che non risolvono i problemi di aziende medio-grosse”. 

“Per non parlare – commenta Bocca – come l’ultimo dei ristori sia stata una proroga dei pagamenti: non sono soldi che sono entrati nelle tasche degli imprenditori. Il tema è che non ci sono soldi per tutti, si sta cercando di dare 2.000-3.000 euro a tutti senza però risolvere i problemi. Bisogna affrontare il tema da un altro punto di vista: abbiamo bisogno di finanziamenti lunghi a tasso basso e di allargare il superbonus che oggi è di competenza esclusiva dei privati e delle famiglie alle imprese alberghiere per fare azioni di riqualificazione del parco alberghiero italiano. Dobbiamo presentarci alla ripresa, che siamo certi ci sarà, con strutture adeguate”.  

Per il presidente Federalberghi, “un tema è quello della decontribuzione sul costo del lavoro”. “Noi – ricorda – siamo un settore che non può delocalizzare e che offre posti di lavoro in Italia, non possiamo meccanizzare, abbiamo comunque bisogno di manodopera. Credo, quindi, che una decontribuzione del costo del lavoro, rivolta soprattutto ai giovani, debba essere fatta”.