Angeletti (Intesa Sanpaolo); “Su smart working servirà grande riflessione con sindacati”

“Per individuare nuove modalità di lavoro servirà una grande riflessione che porteremo avanti congiuntamente con le organizzazioni sindacali, perché lo smart working avrà un impatto sul contratto nazionale e sulla contrattazione di secondo livello e come nostra tradizione lo faremo con i sindacati. Tutto deve essere però guidato da una volontà di accompagnare le nuove modalità di lavoro. Non dovremo affrontarlo con uno sguardo all’indietro, perché altrimenti non arriveremo mai ad avere modalità efficaci di lavoro per tutti”. Lo ha detto Paola Angeletti, chief operating officer di Intesa Sanpaolo, nel corso dell’incontro organizzato dal gruppo ‘Il ruolo delle donne nello sviluppo del Sud Italia’. 

“Il Covid – ha spiegato – è stato un acceleratore di un processo già in corso. Intesa Sanpaolo aveva cominciato con lo smart working nel 2015. Quest’anno avevamo 14mila persona abilitiate, che però lo utilizzavano di rado. In poche settimane siamo passati da 14mila a 63mila persone e con l’ingresso di Ubi siamo arrivati a 77mila persone abilitate su 105mila”, ha ricordato ancora Angeletti. “Questo è un anno straordinario, assolutamente sotto ogni punto di vista, è cambiato veramente il mondo. Più che smart working, forse sarebbe meglio chiamarlo lavoro da remoto, ma dobbiamo guardare al futuro: Intesa lavora per concepire modelli organizzativi nuovi, non solo tecnici e tecnologici, ma che ruotino intorno alla gestione per obiettivi e all’orientamento risultato più di quanto facevamo prima, aumentando anche le responsabilità”, ha detto ancora la chief operating officer di Intesa Sanpaolo.