“Anche nel 2019 Ismea conferma i positivi risultati di una prudente gestione finanziaria a servizio del settore agroalimentare. L’Istituto chiude l’esercizio 2019 con un utile, dopo le imposte, pari a 19,5 milioni, con un incremento, rispetto all’esercizio precedente, di euro 1,2 milioni. Il patrimonio netto, pari a 1.727 milioni nel 2018, cresce, per effetto dell’utile di esercizio, a 1.764,5 milioni”. E’ quanto si legge nella Relazione sulla gestione finanziaria per l’esercizio 2019 dell’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (Ismea), approvata dalla Sezione controllo enti della Corte dei conti con determinazione n. 106/2020.
“Oltre a proseguire il percorso di sviluppo delle attività -aggiunge la Corte- Ismea ha consolidato il posizionamento strategico voluto dal legislatore negli ultimi anni”. Sono, infatti, proseguite, con effetti positivi anche sui risultati della gestione, le attività relative alla Banca delle terre agricole, introdotta dalla legge n. 154 del 2016, sia come strumento di velocizzazione dello smaltimento del magazzino, sia come elemento incentivante per migliorare la qualità del credito di riordino fondiario.
L’Istituto ha, inoltre, attivato, secondo i principi dell’innovazione, della semplificazione e della trasparenza, i bandi per favorire l’insediamento di giovani in agricoltura e la realizzazione di progetti di investimento nel settore della produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli. La Corte dei conti ha raccomandato, infine, di andare avanti con le procedure competitive di vendita dei terreni agricoli rientrati nella disponibilità dell’Istituto, attività finalizzata a promuovere lo sviluppo dell’imprenditoria in agricoltura, con particolare riferimento ai giovani.