Coronavirus: Misiani, ‘in sostegno imprese mancanze ma misure efficaci’

“Nella nostra azione di sostegno alle imprese e al sistema produttivo ci sono stati dei limiti e delle mancanze. Scontiamo sacche di inefficienza della pubblica amministrazione”. A dirlo Antonio Misiani, vice ministro dell’Economia e delle finanze, intervenendo all’incontro ‘Le filiere integrate per il rilancio del Paese’, organizzato in collaborazione con The European House – Ambrosetti, il piano di Philip Morris Italia per l’apertura in Italia del nuovo Digital information service center (Disc), nella città di Taranto. 

“Ma – osserva – se guardiamo alcuni numeri chiave quelli ci confermano l’efficacia di molte misure che sono state messe in campo. Ne cito due: se facciamo il confronto tra la perdita di ore lavorate e la perdita di occupazione ci sono 2 milioni di posti di lavoro che sarebbero andati persi in questo Paese se non avessimo esteso a tutti, con una scelta politica forte, gli ammortizzatori sociali, una cassa integrazione e provvedimenti di sostegno per tutto il mondo del lavoro, compreso quello autonomo che abbiamo messo in campo in questi mesi”. 

Secondo numero, prosegue, “reso noto ieri da Mediocredito Centrale: i prestiti garantiti dallo Stato hanno superato la soglia di 100 miliardi di euro per oltre 1,2 milioni di imprese che ne hanno usufruito”. “Questo vuol dire – spiega – che abbiamo salvato centinaia di migliaia di imprese che 10 anni fa, quando ci fu il credit crunch, non venne messo in campo un meccanismo di questo tipo. Saltarono per aria anche se avevano prospettive di mercato che sono state messe in ginocchio dalla chiusura dei rubinetti delle banche”.  

“Dobbiamo accompagnare le attività maggiormente interessate dalle misure restrittive e lo abbiamo fatto – afferma il vice ministro – in questi mesi con il susseguirsi di decreti legge che hanno messo in campo 100 miliardi di euro di interventi e proseguiremo a farlo, anche in questi giorni. Oggi il consiglio dei ministri varerà un nuovo decreto ristori modulato sull’ultimo decreto del presidente del consiglio dei ministri”.