Tra i maggiori Stati dell’Ue, “solo Germania e Polonia si prevede che raggiungano o superino i rispettivi livelli di Pil pre-pandemia entro la fine del 2022”. Lo sottolinea il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni, presentando in videoconferenza stampa a Bruxelles le previsioni economiche d’autunno caratterizzate quest’anno da rischi “eccezionalmente grandi”.
La pandemia di Covid-19 “potrebbe aggravarsi e durare più a lungo. In questo caso, nel 2021 occorreranno misure di contenimento più stringenti e prolungate, cosa che porterebbe a una crescita più bassa e ad una disoccupazione più elevata, lasciando cicatrici più profonde nelle imprese”, ha detto ancora Gentiloni.
“Non abbiamo mai fatto affidamento su una ripresa a V”, cioè una ripresa rapida dopo una brusca caduta del Pil in Europa. “Ora sappiamo con certezza che non ce l’avremo”, ha sottolineato.
Se i tempi previsti per le ratifiche nazionali della decisione sulle risorse proprie Ue “non subiranno ritardi, credo che l’approvazione dei piani nazionali di ripresa e di resilienza, con l’erogazione del 10% dei prestiti e dei trasferimenti, potrà avvenire entro la tarda primavera del 2021”, ha poi affermato il commissario europeo all’Economia.
Certo, conclude,”non è una previsione comoda e rilassata: comporta un impegno continuo” da parte delle istituzioni europee per rispettare la tabella di marcia.