“E’ stato un grande lavoro di sintesi del presidente del Consiglio”. Dopo una intera nottata di lavoro, è il ministro dell’Università e Ricerca, Gaetano Manfredi, a commentare i con l’Adnkronos i punti salienti del nuovo Dpcm con le misure con le misure anti-Covid, firmato nella notte dal premier Giuseppe Conte e atteso per questa mattina in Gazzetta Ufficiale. Il Dpcm “credo abbia introdotto un principio nuovo e importante: avere un quadro nazionale” della gestione della pandemia “e poi avere misure aggiuntive con una differenziazione territoriale a seconda del rischio” prodotto dall’evoluzione dei contagi. Manfredi ritiene “giusto questo principio perché dovremo avere una gestione lunga di questa crisi sanitaria ed è necessario modulare gli interventi, così come ha sempre sostenuto il presidente Conte”. “Dobbiamo avere una proporzionalità degli interventi” spiega il titolare del Mur.
Ma non solo. “Sarà importante che i cittadini siano consapevoli e partecipi di questo sforzo che deve fare il Paese per sconfiggere la pandemia” perché “ci vorrà del tempo” prima di sconfiggere la pandemia, sottolinea l’esponente di Governo riferendo che con le Regioni “c’è stato un confronto continuo fra il presidente Giuseppe Conte ed i ministri della Salute, Roberto Speranza, e degli Affari Regionali, Francesco e Boccia”. Manfredi ammette che “chiaramente c’erano opinioni diverse fra le Regioni rispetto alle soluzioni prese ma credo che alla fine si sia arrivati ad una sintesi positiva rispetto allo scenario che abbiamo davanti”. “L’auspicio del Governo è che, con le misure anti Covid già in atto e quelle che abbiamo inserito nel Dpcm firmato questa notte, raffreddino la curva pandemica e, quindi, consentano di gestire con maggiore serenità i prossimi mesi” sottolinea ancora il ministro.
Sul fronte della Sanità, “la pandemia rispetto alla prima ondata è ormai diffusa in tutto il territorio nazionale” ma “il Sud oggi paga un po’ il prezzo di politiche del passato che hanno molto sottodimensionato il suo sistema sanitario” segnala infine Gaetano Manfredi convinto che “questa esperienza” ci debba valere di insegnamento per le scelte future” perché, insomma, non vanno ripetuti “gli errori del passato”. “C’è bisogno di servizi sanitari fondamentali che devono essere omogenei e uniformi su tutto il territorio nazionale” aggiunge fermo il ministro Manfredi.
(di Andreana d’Aquino)