Il panorama dell’editoria sta cambiando velocemente con l’avanzare della digitalizzazione. Una rivoluzione profonda che cambia la relazione tra media e utenti e tra editori tradizionali e i colossi digitali. Il giornalismo di qualità negli ultimi anni è stato impattato dalle nuove tecnologie non sempre positivamente ma il dialogo con le big tech resta aperto e costruttivo.
Negli ultimi anni un progetto particolarmente apprezzato è stato il Google News Initiative, un fondo che punta a sostenere l’innovazione nel mondo dell’editoria in particolare in tre ambiti: creazione di nuovi prodotti, formazione e ricerca.
Per lo ‘Sviluppo prodotto’, Google e gli editori istituiscono un gruppo di lavoro in grado di alimentare un dialogo costante per esplorare lo sviluppo di prodotti legati all’incremento dei ricavi, del traffico e del coinvolgimento dei lettori.
Sul fronte degli investimenti in ‘Formazione e ricerca’, Google ha investito nello sviluppo professionale di nuove risorse per giornalisti e redazioni in Europa, con partnerships formative con organizzazioni giornalistiche tra cui lo European Journalism Centre, WAN-IFRA, GEN, il Centro per il Giornalismo Investigativo e Hacks/Hackers, un’organizzazione che mette insieme giornalisti ed esperti di tecnologia.
Google ha inoltre finanziato ricerche sullo scenario media, tra cui una versione ampliata del Digital News Report del Reuters Institute che analizza le modalità di fruizione delle notizie e il comportamento dei lettori in Europa, in 20 paesi e ha sostenuto delle borse di studio per la ricerca accademica sul giornalismo computazionale, tra cui data journalism, crowdsourcing e analisi dati.
Il fondo Gni è da 300 milioni di dollari e in Europa ne sono già stati assegnati oltre 54. All’interno del Gni si colloca il Digital News Innovation Fund, il fondo istituito per promuovere l’innovazione nell’editoria digitale e supportare il giornalismo di qualità in Europa, attraverso il quale, tra il 2015 e il 2019, Google ha distribuito in Europa 150 milioni di euro, premiando in tutto 662 progetti di 30 paesi.
I partecipanti avevano accesso a diverse fasce di fondi, con un particolare focus sulle questioni più urgenti da affrontare per il settore editoriale: dall’incremento dei ricavi digitali, al racconto delle storie locali, dal contrasto alla disinformazione all’utilizzo delle nuove tecnologie. Sul totale, sono state 45 le idee italiane selezionate e premiate con 11,5 milioni di euro, proposte da realtà editoriali grandi e piccole.
Anche Adnkronos ha partecipato nel 2018 al 5° round di Google DNI, con un progetto denominato NewsJuice, che si è stato giudicato meritevole del cofinanziamento di Google.
Il progetto tende alla valorizzazione dell’archivio delle notizie Adnkronos, permettendo di sintetizzare automaticamente eventi complessi, creando semplici cronologie, che generano automaticamente una videoscheda associata.