Riordino dell’intero sistema entro il 2021 e nuove gare nel 2022. Questa la strategia indicata da Pier Paolo Baretta sottosegretario al MISE in collegamento con la tavola rotonda “Il gioco buono: un alleato contro l’illegalità”, organizzata da Formiche in collaborazione con SWG.  

“Oggi c’è una forte esigenza di riforma del sistema – ha spiegato Baretta – e la evidente dimensione emotiva che emerge nel sondaggio SWG coinvolge anche il dibattito politico, esprimendosi in due generalizzazioni estreme e contrapposte: la prima si concentra tutta sull’aspetto patologico sulla ludopatia e attribuisce complicità allo Stato. L’altra invece all’opposto ritiene che poiché il problema esiste, è inutile porsi la questione del controllo. Occorrerebbe invece una strategia condivisa e noi riteniamo che il 2021 possa essere utilizzato per un generale riordino, prima delle nuove gare da tenersi nel 2022″. 

“Bisogna – ha proseguito Baretta- però partire tutti dalla considerazione che il gioco è una condizione normale nella vita, con un ruolo secondario. Dopo di che occorre combattere l’illegalità, la ludopatia attraverso strumenti scientifici e l’aiuto della comunità scientifica e del Ministero della Salute, e individuare per contrastare quei sistemi che inducono alla compulsività la soglia immediatamente precedente alla patologia. Da questo punto di vista noi ci siamo mossi riducendo del 35% il numero di slot machine intervenendo sulla distribuzione nel territorio e sul contrasto alla pubblicità che stimola la compulsività”. 

“Ma occorre – ha sottolineato – lavorare assieme per recuperare reputazione sia degli operatori che dello Stato e considerare il controllo pubblico come una garanzia. I dati ufficiali possono aiutare: non parliamo di milioni di persone a rischio, ma dobbiamo comunque distinguere le diverse condizioni ed evitare effetti negativi. Spetta a noi rilanciare il concetto di gioco responsabile. In tutto questo la tecnologia può aiutarci moltissimo, perché ha fatto enormi passi avanti e può servire a contrastare la patologia. Il controllo da remoto è molto utile, la tessera sanitaria sembra non essere molto efficace. Dobbiamo in ogni caso prevedere una riduzione del perimetro, ossia dell’offerta pubblica ma non in favore dell’illegalità, nel frattempo noto con piacere un’inversione di tendenza rispetto alla frantumazione della rappresentanza all’interno del settore”.