Per realizzare una mobilità sostenibile “dobbiamo cambiare modalità di spostarci e lavorare. Non esiste una soluzione vincente, io credo che ci sarà un lungo ‘interregno’ di diversi mix energetici, ma c’è in atto un trend forte per arrivare a zero emission, che non riguarda solo il mezzo ma anche la fonte e quindi l’intero ciclo: fabbriche sostenibili in grado di produrre beni e servizi a impatto zero”. Così Antonio De Bellis, eMobility Lead manager di Abb Electrification in occasione dell’incontro “Green New Deal – Idee verdi e Recovery Fund” organizzato da fondazione Istud, in diretta streaming sul sito Adnkronos.
“Sono scettico riguardo a un domani in cui si deve ancora bruciare qualcosa – aggiunge – dobbiamo realizzare una situazione in cui dovremo riuscire a certificare zero emission. Noi ci stiamo provando, abbiamo contribuito all’elettrificazione dei trasporti; stiamo approntando un portafoglio di soluzioni che sarà molto ampio; agiamo sulle nostre fabbriche, ad esempio con un sistema di climatizzazione a zero impatto. Sono cose che si possono fare, si tratta di sporcarsi le mani e provare”.
Quindi “non si tratta di trovare un vincitore ma mettere insieme competenze per un percorso di transizione che non sono sicuro di dove ci porterà da qui al 2050, penso anche al nucleare pulito. In Italia abbiamo le competenze, ma dal punto di vista governativo servono piani chiari e obiettivi programmatici”.
“L’idrogeno svolgerà un ruolo importante per lo stoccaggio dell’energia”.
“Per l’elettrificazione sostenibile dei trasporti – spiega – abbiamo bisogno di fonti rinnovabili, che sono discontinue. Oggi l’alterntiva per gestire i picchi di potenza sono i sistemi di battery storage. Io penso che nel futuro l’idrogeno possa essere, opportunamente alimentato il processo di produzione da fonti alternative, una riserva per poter contribuire a risolvere quella discontinuità delle fonti tradizionali come solare ed eolico”.
“Oggi serve dare una spinta significativa all’elettrico, perché il trend europeo è quello e dobbiamo prendere la palla al balzo per recuperare il gap e non farlo implementare. Un altro dei trend che sto vedendo è quello di fare questi mezzi elettrici sempre più leggeri, quindi sempre più corrente continua e sempre meno alternata, per una questione di peso. E se guardo alla filiera che sta dietro alla mobilità elettrica, il pallino l’Europa ce l’ha e anche l’Italia: penso a un’azienda come EnelX che è un player mondiale ed esporta la sua capacità di fare business nell’elettrificazione dei trasporti come bandiera nazionale”. Ha concluso.