“Altroconsumo, organizzazione indipendente di consumatori, intende esprimere le preoccupazioni dei cittadini consumatori in merito al piano voucher, affidato a Infratel Italia, per venire incontro alle esigenze di connettività di famiglie e imprese, emerse con maggior evidenza durante la pandemia da covid-19”. E’ quanto si legge nella lettera inviata da Altroconsumo al sottosegretario allo Sviluppo Economico Gian Paolo Manzella e ai presidenti delle Commissioni di Camera e Senato che si occupano dell’area telecomunicazioni, volta a mettere in luce le criticità e i limiti legati al piano voucher lanciato dal Mise.
La misura – spiega Altroconsumo – ha il fine di sostenere le famiglie con maggiori necessità, erogando dei voucher per l’acquisto di servizi (connessione a internet) e supporti tecnologici (tablet, pc, monitor) che aiutino a risolvere i problemi di connettività nelle case degli italiani, garantendo lo svolgimento di attività come smartworking o didattica a distanza in questo difficile periodo.
“In un momento di crescente emergenza sanitaria, con il concreto rischio di lockdown localizzati, Altroconsumo guarda con favore a interventi che possano sostenere attività come la didattica a distanza e lo smart working, a partire dalle famiglie meno abbienti – si legge nella lettera – il piano di sostegno realizza, infatti, obiettivi primari che sono quanto mai necessari nel nostro Paese, dallo sviluppo delle infrastrutture di telecomunicazione fissa di nuova generazione alle competenze digitali. È proprio per questo che ci saremmo aspettati una misura priva di alcune criticità che, purtroppo, la rendono carente e necessitante di forti miglioramenti quanto meno per la fase 2 che interesserà le famiglie con Isee fino a 50.000 euro”.
Numerose le criticità rilevate, secondo Altroconsumo, fra cui un grave limite alla libera scelta dei consumatori con la reintroduzione del cosiddetto bundle tra servizi e device – che lega l’acquisto di un dispositivo come tablet o pc alla sottoscrizione di un contratto di connettività con l’operatore – e i conseguenti rischi di lock-in che limitano il consumatore nell’eventuale cambiamento di fornitore.
“È necessario scongiurare fenomeni di lock-in contrattuale – spiega ancora la lettera – perché solo un level playing field concorrenziale è in grado di garantire ai consumatori di essere i veri destinatari dei benefici collegati alla competizione sui prezzi, la qualità dei servizi e l’innovazione tecnologica. Tanto più quando una misura, finanziata con soldi pubblici, potrebbe alimentare proprio dei comportamenti anticompetitivi da parte degli operatori che hanno la fetta di mercato più ampia e con un’utenza rientrante nelle categorie deboli che si intenderebbe tutelare. Il finanziamento pubblico non può essere di ostacolo alla libera concorrenza di mercato”.
“Con le nostre richieste ci proponiamo di contribuire alla riflessione istituzionale e migliorare le misure nate per supportare quei consumatori che, specialmente in questo difficile periodo, necessitano di un ulteriore sostegno, favorendo allo stesso tempo la spinta verso una migliore connettività in tutto il Paese – ha commentato Ivo Tarantino, Responsabile relazioni esterne di Altroconsumo – dalla prima fase di attivazione del piano voucher sono emerse problematiche che vanno necessariamente risolte. Ci aspettiamo che nella seconda fase di erogazione si tenga conto delle nostre proposte, garantendo la libertà di scelta degli utenti, evitando fenomeni di lock-in contrattuale, limitazioni alla libera concorrenza e alla fruizione dei servizi.”