Tappa cruciale oggi per la missione della Nasa per lo studio degli asteroidi. E’ in programma per questa sera, infatti, il rendez-vous ‘tra la sonda statunitense Osiris-Rex ed il suo asteroide Bennu, un incontro molto ravvicinato che servirà a raccogliere campioni di roccia da riportare sulla Terra. La sonda della Nasa Osiris-Rex (Origins, Spectral Interpretation, Resource Identification, Security – Regolith Explorer) era partita da Cape Canaveral nel settembre del 2016 proprio con l’obiettivo di raccogliere e riportare sulla Terra campioni del suolo dell’asteroide Bennu che ha raggiunto a dicembre 2018. Dopo aver completato una ricognizione globale, la sonda si appresta oggi a raggiungere la superficie dell’asteroide ed a raccogliere almeno 60 grammi di materiale. Ed alla sua meta è arrivata grazie ad una ‘bussola’ spaziale italiana che la riporterà poi sulla Terra. Ad accompagnare Osiris-Rex nel suo straordinario viaggio verso l’asteroide Bennu – un viaggio di oltre 2 miliardi di chilometri nell’Universo – è stato infatti il sensore d’assetto Autonomous Star Tracker realizzato dal colosso italiano Leonardo nel suo stabilimento di Campi Bisenzio, a pochi chilometri da Firenze.  

 

 

Durante tutta la durata della missione, proprio come una ‘bussola dello spazio’, il sensore d’assetto realizzato da Leonardo ha fornito e fornirà i dati sulla posizione della sonda, grazie alla mappa stellare memorizzata nel suo software, che conta oltre 3.000 stelle. “Lo star tracker calcola in ogni istante – 10 volte in un secondo – l’orientamento del satellite fornendo al computer di bordo le informazioni per tenerlo sulla rotta prestabilita” spiegano gli esperti di Leonardo. Osiris-Rex ha così potuto raggiungere Bennu e nel 2023, sempre grazie allo star tracker di Leonardo, potrà fare ritorno sul nostro pianeta con il campione raccolto sull’asteroide.  

Una volta portato nei laboratori, il campione di asteroide verrà analizzato per caratterizzare la natura, la storia e la distribuzione dei vari minerali e di eventuali materiali organici. Lo studio di Bennu aiuterà gli scienziati a comprendere l’origine del sistema solare, così come i rischi e le risorse provenienti dai corpi celesti che orbitano vicino alla Terra. Gli asteroidi, infatti, sono i residui del processo che ha condotto alla formazione dei pianeti. Quelli come Bennu contengono inoltre acqua, sostanze organiche e metalli, risorse fondamentali per il futuro dell’esplorazione spaziale e per lo sviluppo economico. Gli asteroidi rappresentano anche una potenziale minaccia per il nostro pianeta e lo studio di Bennu permetterà di raccogliere informazioni utili per determinare con maggiore accuratezza la probabilità di collisione con la Terra.