Covid Lombardia, ristoratori in piazza: “Siamo stremati”

I ristoratori di Milano scendono in piazza questo pomeriggio per protestare contro la mancanza di misure che li tutelino dal coprifuoco e da un eventuale lockdown. L’appuntamento è alle 15 e il luogo scelto non è casuale: piazza città di Lombardia, davanti alla sede della Regione. “Il nostro messaggio è rivolto proprio al presidente Fontana”, spiega all’Adnkronos, Alfredo Zini, ristoratore di Milano e presidente del Club Imprese Storiche di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza. “Abbiamo deciso ieri sera di manifestare, dopo la notizia della richiesta di un coprifuoco notturno”. I ristoratori non cercano assistenzialismo, ma almeno “una riduzione delle tasse, dei tributi locali e del costo del lavoro, che ci permetta di stare in piedi”.  

Nell’annunciare la manifestazione, i ristoratori si dicono “stremati”. Le misure che il Governo e la Regione hanno preso fino ad oggi e che riguardano il settore produttivo di ristoranti, bar, pizzerie, pasticcerie, discoteche, pub, gelaterie e locali serali, “sono insostenibili per la gestione ordinaria di tutto il comparto e insopportabili economicamente, Noi imprenditori ci auguriamo che i comuni non applichino restrizioni ulteriori”. 

Secondo Zini, “ci stanno chiedendo di continuare a lavorare con gli stessi costi, anzi addirittura più di prima, in quanto abbiamo dovuto e continuiamo ad acquistare prodotti e dispositivi per contrastare la diffusione del virus, per rispettare le norme che sono uscite in questi mesi, ma ad oggi abbiamo avuto una diminuzione degli incassi nella migliore delle ipotesi pari al 60% sull’anno precedente”. I bar e i ristoranti “hanno aiutato Paese, Regione e Comuni ad aumentare gli introiti nelle casse delle amministrazioni. Se lo Stato non interviene immediatamente, con gli adeguati strumenti, rischiamo di perdere uno dei patrimoni economici più importante del nostro Paese”.