(di Andreana d’Aquino)  

Per decongestionare il Trasporto Pubblico Locale in questa emergenza coronavirus “non basta” valutare ulteriori risorse nella prossima legge di Bilancio – come annunciato dalla ministra del Mit Paola De Micheli – “bisogna attivare il Bonus Taxi che non è ancora operativo”. Ne è convinto Massimiliano Curto, Ceo di Wetaxi, l’app innovativa applicata al mondo dei taxi e spinoff del Politecnico di Torino, che, intervistato dall’Adnkronos, suggerisce al Governo di “dirigere gli eventuali incentivi ad alleggerire le criticità del trasporto pubblico delle ore di punta e soprattutto nelle grandi città”. “Il Governo ha individuato che c’è un problema in determinate fasce orarie, ha uno strumento del trasporto pubblico non di linea: lo usi. Invece il bonus taxi è ancora fermo in molte grandi città, non è attivo a Roma né a Torino, per esempio” scandisce Curto. 

L’imprenditore osserva che “la criticità del trasporto pubblico locale in questa emergenza sanitaria é maggiore nelle ore di punta e nelle aree metropolitane ed è in quella direzione che si deve andare ad agire con gli incentivi” ed “il taxi può essere un supporto al trasporto collettivo da incentivare perché fa parte del Tpl, può essere facilmente regolato dalle stesse amministrazioni, il taxi fa parte del trasporto di linea ed anche le nuove tecnologie ci possono aiutare”. “Il bonus taxi va in questo momento intensificato e velocemente reso operativo, va allargata la platea di utilizzo, magari va dedicato alle fasce orarie di punta e con particolare attenzione alle grandi città” esorta il Ceo di Wetaxi che nei mesi dell’emerga Covid ha lanciato rapidamente il servizio Wetaxi Delivery. Al momento il bonus taxi è “invece operativo solo in pochissime aree, mi sembra che sia utilizzato solo dal Comune di Milano” aggiunge Curto riferendosi al bonus introdotto dal decreto Rilancio – ed i cui fondi sono passati da 5 a 35 milioni – che prevede il rimborso del 50% della spesa sostenuta su taxi o Ncc, fino a 20 euro a corsa, per disabili e famiglie in difficoltà residenti nelle grandi città e per spostamenti dal 15 luglio al 31 dicembre 2020.  

“Noi di Wetaxi non siamo per un cambio ‘aggressivo’ di modalità di trasporto pubblico locale né condividiamo il modus operandi di alcune multinazionali di servizi di trasporto auto privato. Noi siamo al fianco dei tassisti” e “siamo certi che, a fronte dell’emergenza coronavirus, con l’aiuto di nuove tecnologie i servizi di trasporti pubblici possano evolvere ed anche in pochi giorni”. In questa ottica, “abbiamo lanciato un programma che si chiama ‘Smart&Safe’ per incentivare l’uso del taxi come mezzo sicuro, per rassicurare chi ha paura a prendere adesso questo mezzo” dice il Ceo. “Abbiamo aiutato i tassisti ad installare divisori di protezione nelle macchine, abbiamo regalato ai tassisti delle polizze in casi di contagi da coronavirus degli ‘autisti’. Insomma c’è tanto da fare e le società private possono mettere a disposizione risorse. Noi abbiamo fatto promozioni e le possiamo direzionare in base alle policy del governo per risolvere parte dei problemi legati al Tpl nell’era coronavirus”. Con il programma ‘Smart&Safe’, spiega infine Curto, “ogni settimana, ad esempio, il passeggero può guadagnare del credito Wetaxi da spendere su altri viaggi in taxi. In particolare, i nuovi utenti possono usufruire del 30% di sconto sulla prima corsa, mentre a Roma la promozione sarà valida sulle prime 5 corse. Chi è già iscritto all’App, può invece usufruire di 5 euro di credito ogni 3 corse alla settimana o di 10 euro ogni 5 corse alla settimana”.