Nel decreto in arrivo la cassa integrazione sarà coperta e i fondi non mancano. Ad assicurarlo è la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo, ospite di 24 Mattino, su Radio 24. E’ vero che mancano 7 miliardi per la Cig? “No. Abbiamo avuto un confronto con il Mef per quantificare la spesa. Sulla cassa integrazione in tutto ci saranno 16 miliardi – dice Catalfo – che verranno distribuiti a seconda del tipo di ammortizzatore sociale e per finanziare ulteriori 9 settimane di cui potranno usufruire tutte le imprese italiane”.
Sui ritardi nei pagamenti della cassa integrazione “abbiamo cercato di semplificare tutte le procedure e confido che, iniziate le procedure e capito come funziona tutto, anche agevolati dalle banche grazie al protocollo siglato e dalle Poste Italiane, si dovrebbe accelerare. Ovviamente nel prossimo decreto cercheremo di semplificare ancora di più. Ci muoviamo in un sistema di ammortizzatori sociali molto frammentato e complesso, questo richiede una riforma”. “La cassa integrazione – aggiunge – ha le sue regole e andarle a cambiare in questo momento avrebbe richiesto mesi. E’ sempre stata gestita dall’Inps e cambiare in itinere sarebbe stato complesso. Certo si può fare sempre meglio e cercheremo di farlo il più possibile”.
Riguardo agli indennizzi, “nei mesi di marzo e aprile sono arrivate domande di sostegno in numero superiore all’intero anno della crisi del 2008-09. L’ammontare di domande è importante, parliamo di milioni di lavoratori. Per quanto riguarda l’indennizzo, il pagamento è stato già fatto per 3 milioni e 400mila lavoratori e ci sono ancora alcuni che aspettano: in alcuni casi si stanno effettuando i controlli per verificare se ci sono i requisiti richiesti, per altri c’era un problema sull’Iban inserito errato e si sta richiedendo la correzione, ma il pagamento per la maggior parte dei casi è stato effettuato”.
Quanto al reddito di emergenza, “nasce per dare un sostegno alle famiglie in difficoltà nel breve termine. E’ una misura a tempo, direi per un paio di mesi” spiega la ministra del Lavoro.
Poi, parlando dello smart working, Catalfo dice che “si è dimostrato uno strumento molto importante che ci ha aiutato a gestire la parte più dura e anche questa fase 2. Un così grande utilizzo richiede una più attenta visione dello strumento. Nei prossimi giorni incontrerò le parti sociali proprio per parlare di questo tema, tema che va al di là dell’epidemia, che va implementato e meglio regolamentato”.