(Adnkronos) – “Dalle proiezioni della Ragioneria dello Stato emerge che il rapporto fra spesa a carico dello Stato per Long Term Care (Lct), rivolta ad anziani e disabili non autosufficienti, e Pil passerà dall’1,9% del 2020 al 2,8% del 2070”. Lo ha sottolineato il segretario generale dell’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (Ivass), Stefano De Polis, in occasione di un’audizione in Senato sulle forme di previdenza integrativa del welfare. “A queste spese – ha aggiunto – vanno sommate quelle sostenute direttamente dalle famiglie, che nel 2021 sono state stimate pari a 23 miliardi di euro, sommando i costi dei soggiorni nelle Residenze sociali assistite, dell’assistenza domiciliare da parte dei familiari o dei caregiver professionali”.
“Per far fronte ai bisogni presenti e futuri delle persone anziane non autosufficienti”, secondo De Polis “può essere opportuno coinvolgere maggiormente il settore assicurativo. Le polizze Ltc sono ancora poco diffuse nel nostro Paese – osserva – Questi contratti, in presenza di un’ampia platea di assicurati, a fronte di premi pagati durante la vita lavorativa sono in grado di garantire l’erogazione di una rendita assicurativa o la prestazione di servizi socio/sanitari a favore dei soggetti non autosufficienti. Per lo sviluppo di questo comparto sarebbe utile pervenire a una definizione condivisa e unica di non autosufficienza o di parziale non autosufficienza. Se la prestazione assicurativa consiste nell’erogazione diretta di servizi assistenziali e sanitari, è importante poi stabilire adeguati e verificabili standard di qualità”, auspica il segretario Ivass.
“Nuove modalità di cooperazione pubblico-privato, una rimodulazione delle agevolazioni fiscali e l’auspicabile coinvolgimento del Terzo settore – precisa – possono portare a definire prestazioni assicurative economicamente sostenibili e attraenti per platee di fruitori sempre più ampie e, circostanza da non sottovalutare, attente alla qualità dei servizi e delle relazioni umane”.