(Adnkronos) –
Camice, stetoscopio e mascherina dell’ossigeno sul viso per lanciare l’allarme sulla ‘mancanza di respiro’ per i medici che ogni giorno lavorano nei pronto soccorso italiani. E’ il flash mob promosso oggi a Roma, davanti alla sede del ministero della Salute, dalla Simeu, la Società italiana di medicina dell’emergenza urgenza, per lanciare l’allarme sulle carenze e sulla situazione dei dipartimenti di emergenza del Paese.
“Vogliamo fare un’azione importante di sensibilizzazione sulla carenza di organico dei pronto soccorso, sulle attese per i ricoveri e sullo stress dei medici. Stiamo vivendo una condizione in cui siamo ‘malati’ come i nostri pazienti. Chiediamo un incontro con il ministro Schillaci per riprendere il dialogo che avevamo già istaurato con Speranza”, evidenzia all’Adnkronos Salute Fabio De Iaco, presidente Simeu. Una delegazione dei medici è stata ricevuta dal ministro Schillaci.
Tanti anche i giovani medici. “È la specializzazione più bella del mondo, ma anche un lavoro molto complicato ora – spiega una dottoressa del Campu Bio-medico di Roma – devi essere sempre disponibile quasi h24 in ospedale, ma rifarei questa a scelta”. Anche una collega del pronto soccorso del San Giovanni di Roma evidenzia le criticità e sugli incentivi che in alcune regioni sono stati dati ai medici per lavorare in pronto soccorso risponde: “Nel presente può essere una soluzione per tappare i buchi, ma ad esempio siamo contrari però alle cooperative che ‘vendono’ il lavoro dei medici”. Un tema che sta a cuore ai medici del pronto soccorso è quella della sicurezza. “Nel 2022 abbiamo già registrato più di 50 aggressioni – ricorda una giovane dottoressa – lavorare in queste condizioni è difficile, anzi è impossibile”.