Focolai Roma, Ippolito: “Speriamo non alzino Rt Lazio”

“Speriamo che i due focolai a Roma non tirino su l’Rt del Lazio, vedremo venerdì. L’Rt riscontrato nell’ultimo monitoraggio è legato proprio ai focolai, tutti prontamente bloccati”. Lo ha detto Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Inmi Spallanzani di Roma, durante la conferenza stampa allo Spallanzani, dove l’assessore alla sanità del Lazio Alessio D’Amato ha illustrato i risultati dell’indagine regionale di sieroprevalenza. “I dati non devono indurre a facili ottimismi. Basta poco perché l’epidemia riparta. Il virus circola ancora”, ha detto ancora Ippolito, continuando: “Non si deve mollare l’attenzione, dobbiamo mantenere le misure distanziamento – ha concluso Ippolito – Dobbiamo usare tutte le attenzioni che abbiamo utilizzato prima. Ci vuole veramente poco per perdere il lavoro fatto”. 

“La verità è che, al di là dei due focolai a Roma, il trend nel Lazio è stato di una crescita lenta all’inizio, ma di una decrescita dei casi progressiva. Un dato che sarebbe stato ancora più importante senza il focolaio del San Raffaele. Questo lavoro non è frutto della fortuna o del destino, ma del lavoro messo in campo dall’inizio”, sottolinea quindi il direttore sanitario dell’Inmi Spallanzani di Roma, Francesco Vaia. “Questi dati sono molto chiari. Il primo da evidenziare è quello sugli operatori sanitari che hanno una sieroprevalenza del 2%, leggermente inferiore al 2,4% che è quella di tutte le popolazioni osservate nell’indagine regionale – ha evidenziato Vaia – Quindi questo ci dice che i nostri operatori sanitari si sono comportati in maniera corretta, usando i dispositivi che non sono mai mancati nelle nostre aziende. Le forze dell’ordine hanno una prevalenza nella media regionale del 2,4%, con una positività ai tamponi risibile”.  

D’Amato: “Focolai Roma assolutamente sotto controllo” 

Come ha riferito l’assessore laziale, nella Regione “sono stati eseguiti 108mila test sierologici con una prevalenza del 2,4% di IgG, una circolazione intorno al 3% che era il dato che ci aspettavamo. Sono 160 i tamponi positivi, tutti asintomatici”. “Nei 108mila test sierologici c’è stata un prevalenza a sviluppare le IgG complessivamente pari al 2,4% che è quello che sostanzialmente ci aspettavamo, ovvero di una circolazione intorno al 3%”, ha quindi precisato l’assessore. “Attraverso questo meccanismo abbiamo rilevato 160 tamponi positivi”. I test sierologici hanno riguardato 60mila operatori sanitari (con una prevalenza IgG pari al 2%), 24mila forze dell’ordine (prevalenza al 2,4%); altre istituzioni (prevalenza al 2%), e 19.686 persone su accesso spontaneo (4%). Il numero di test sierologici per tipologia di indagine sono stati: operatori sanitari (54,5%); forze dell’ordine (23,4%); altre istituzioni (4,5%); accesso spontaneo (18,2%).