“La scorsa settimana, la Cina ha segnalato un nuovo cluster di casi di Covid-19 a Pechino, dopo oltre 50 giorni senza un caso in quella stessa città. Più di 100 casi sono stati ora confermati. L’origine e l’estensione dell’epidemia sono in fase di studio”. Lo afferma il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, in conferenza stampa a Ginevra. “Anche nei paesi che hanno dimostrato la capacità di sopprimere la trasmissione di Covid-19 – ha avvertito il Dg – i paesi devono stare attenti alla possibilità” di un ritorno del virus. 

I casi registrati a Pechino, “circa un centinaio, per ora senza morti registrate correlate a Covid-19”, mostrano che “tutti devono essere preparati a possibili nuovi focolai, che ci preoccupano sempre. Bisogna considerare infatti che la maggioranza della popolazione mondiale è ancora oggi suscettibile all’infezione, dunque bisogna essere pronti”, spiega Maria Van Kerkhove, responsabile tecnico dell’Organizzazione mondiale della sanità per il coronavirus. “Pechino – assicura – ha attivato tutte le misure necessarie, come fecero anche Singapore, Corea del Sud e Giappone”. “Ci aspettiamo un’immediata risposta – ha aggiunto Michael Ryan, capo del programma per le emergenze sanitarie dell’Oms – anche se è sempre preoccupante osservare nuovi cluster. Stiamo monitorando la situazione con i nostri esperti basati in Cina e se sarà necessario invieremo altri esperti, siamo in contatto con le autorità cinesi e daremo tutto il supporto necessario. In ogni caso – conclude – la Cina, così come altri paesi, ha imparato molte lezioni negli ultimi 6 mesi e ha costruito una significativa capacità di contenere i contagi, ciò non toglie che continueremo a monitorare”.