“Non dobbiamo spaventarci” per i numeri, oggi in deciso rialzo, dei contagi e dei morti da Covid-19 in Italia. Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università degli Studi di Milano, rassicura su dati che a prima vista potrebbero allarmare: a livello nazionale 813 casi in più registrati dall’inizio dell’epidemia, quasi il doppio rispetto ai 451 di ieri, e 162 decessi contro i 99 di 24 ore fa quando il Paese era sceso sotto la ‘soglia psicologica’ delle 100 vittime. Con la Lombardia che in un giorno riporta +462 positivi, più che raddoppiati rispetto ai 175 di ieri, e +54 decessi contro +24.  

L’esperto tranquillizza: “Osserviamo un leggero peggioramento su Milano e Bergamo – spiega all’Adnkronos Salute – a fronte però di tantissimi tamponi fatti rispetto a ieri”. La Lombardia oggi ne ha riferiti 14.918 contro i 5.078 di ieri, e a livello nazionale si è passati da 3.041.366 a 3.104.524 tamponi, con una crescita dei testati da 1.959.373 a 1.999.599. “Il dato dei tamponi è fondamentale – tiene a sottolineare Pregliasco – E’ importantissimo guardare a quanti ne vengono fatti, perché significa avere la capacità di scovare quanti più casi possibili”. Rispetto ai morti, “il dato non è indicativo: riguarda pazienti che arrivavano da una malattia di lunga durata, legati ancora alla fase iniziale dell’epidemia. Persone malate da 3-4 settimane”, puntualizza il virologo. Il bollettino di oggi, in definitiva, fotografa “una fluttuazione che evidenzia una circolazione del virus – commenta l’esperto – ma ancora i dati non sono correlabili agli effetti della fase 2” entrata nel vivo in queste ore. “I positivi rispecchiano la situazione di 5-6 giorni fa e bisognerà aspettare ancora un po’” per valutare l’impatto delle riaperture e trarre ogni tipo di conclusione su eventuali misure da adottare. “Questi dati non devono spaventarci – ripete Pregliasco – ma ricordarci l’importanza di non abbassare la guardia e di rispettare le misure di distanziamento fisico”.