Di Rosa (Asl Roma 1): “Più casi in municipio II per settimane bianche”

 

di Barbara Di Chiara”Premetto che la situazione a Roma città è tranquilla e abbastanza omogenea. I tamponi che stiamo facendo sono passati dal 10% di positivi rilevati a circa il 5%. Gli ultimi dati parlano di soli 12 casi nella Capitale e, all’interno del territorio della nostra azienda sanitaria, ieri è stato il primo giorno in cui non abbiamo registrato nuovi positivi. Ma abbiamo notato che il municipio II”, in cui rientrano le zone Parioli, Flaminio, Salario, Trieste, Nomentano, Tiburtino e Pinciano, “è stato in generale quello con qualche caso in più di Covid19”. Lo evidenzia all’Adnkronos Salute Enrico Di Rosa, direttore del Servizio igiene e sanità pubblica dell’Asl Roma 1. 

“E’ un municipio – spiega – con un livello socio economico mediamente più alto degli altri. Stiamo verificandone il motivo, ma siamo già riusciti a mettere in evidenza che ci sono state due ondate di arrivo del coronavirus a Roma: un primo flusso dovuto ai tradizionali legami con il Veneto delle zone del basso Lazio, come Latina, e poi i casi ‘importati’ da Milano e dalle settimane bianche al Nord”.  

“Probabilmente, dopo ci sono state altre modalità di diffusione – fa notare – come eventi mondani, feste: prima del lockdown i momenti dell’aperitivo”, molto in voga soprattutto nelle zone della ‘Roma bene’ come Parioli e Flaminio, “ha rappresentato un fattore di rischio. Insomma, i primi casi che si sono registrati nella nostra città provenivano tutti da Lombardia e Veneto, poi alcuni si sono aggiunti dopo il rientro delle persone dalla settimana bianca, e poi fortunatamente s’è fermata l’ondata”. 

Il municipio II – prosegue Di Rosa – è l’unico molto omogeneo a Roma per livello socioeconomico, che è alto. Per il resto Roma è mista, anche in una zona come il municipio I, che è centrale ma conta moltissimi immigrati”.  

In sintesi, dice l’esperto, “i casi di Covid-19 sono a oggi pochi a Roma, il distretto che ne ha di più ne conta in tutto circa 150 dall’inizio dell’epidemia, quello con meno casi 95. E se andiamo a eliminare i cluster come quelli delle Rsa o dell’Università Salesiana, non ci sono grandi differenze fra le diverse zone della Capitale. Ma abbiamo notato questo ‘piccolo picco’ nel secondo municipio”.  

Quanto ai tamponi, “li continuiamo a fare – evidenzia Di Rosa – con gli stessi ritmi e quantità e stiamo notando che il numero di positivi si sta progressivamente abbassando: prima era attorno al 10%, ora siamo al 5-6% di positivi, la maggioranza dei quali asintomatici. Da questa settimana sono partiti i test sierologici e i tamponi a chi risulterà positivo, con un meccanismo nuovo di accesso. Questo lavoro avrà un doppio risultato: primo, ci aiuterà a capire quanto ha circolato il virus fra coloro che sono più esposti e che hanno continuato a lavorare in prima linea, come Forze dell’Ordine e operatori sanitari; secondo, potremo valutare meglio l’affidabilità del test, grazie al tampone di conferma”.