“Abbiamo mandato una circolare ai medici di medicina generale nella quale li autorizziamo, in base ai sintomi rilevati nel paziente, a prescrivere la terapia con la clorochina anche prima dell’esito del tampone”. La notizia arriva in conclusione dell’audizione con l’assessore, Alessio D’amato, che si è svolta stamani nella commissione Sanità del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da Giuseppe Simeone. 

L’assessore, come avviene ogni settimana, ha fatto il punto sulla situazione della pandemia nel territorio regionale, con particolare riferimento alla campagna di test sierologici: “Da lunedì – ha spiegato – partirà la rilevazione, complessivamente riguarderà 300mila cittadini del Lazio. Riguarderà il personale sanitario, tutto il personale che lavora a vario titolo negli ospedali, i medici di base, i farmacisti, le forze dell’ordine e le Rsa. Tutte le Asl e le aziende ospedaliere predisporranno un calendario per i prelievi, che, lo ricordo, saranno di natura venosa. Non utilizzeremo i test istantanei che sono scarsamente affidabili. Per quanto riguarda del forze dell’ordine partiranno i finanzieri, circa 11mila nel Lazio, poi toccherà ai carabinieri. Polizia e vigili del fuoco faranno autonomamente i prelievi. Chi risulterà positivo dovrà essere sottoposto a tampone, contestuale nel caso degli operatori sanitari e delle forze dell’ordine. Per gli altri il sarà effettuato in modalità drive il giorno successivo, basterà la ricetta del medico di famiglia. Oggi avremo anche l’elenco dei laboratori privati che hanno le capacità necessarie per effettuare i test con la stessa tecnica che usiamo noi, come avevamo previsto nella delibera di Giunta”. 

D’Amato ha fatto poi una panoramica sull’attività delle Unità di continuità assistenziale (Uscar) centrata in questa fase, soprattutto, verso le strutture per anziani e sulla rimodulazione della rete Covid che, se i dati della curva epidemica continueranno a essere sotto controllo, entro fine mese potrebbero essere ridotti alle sole strutture dedicate in via esclusiva. Gli altri ospedali sono destinati a tornare alle attività normali. Infine sarà potenziato il Servizio regionale malattie infettive, “perché – ha spiegato l’assessore – in questa fase saranno essenziali la tempestività dell’intervento e la capacità di tracciare i contatti che hanno avuto i contagiati”. 

I NUMERI – “Oggi registriamo un dato di 52 casi positivi nelle ultime 24h di cui 13 riferiti a recupero di notifiche e un trend al 0,7%. Sono 6 i decessi. Proseguono i controlli sulle Rsa e le strutture socio-assistenziali private accreditate. Sono ad oggi 678 le strutture per anziani ispezionate su tutto il territorio” puntualizza l’assessore alla Sanità in una nota, al termine dell’odierna videoconferenza della task-force regionale per il Covid-19 con i direttori generali delle asl e aziende ospedaliere e policlinici universitari e ospedale pediatrico Bambino Gesù. “Trend stabilmente in discesa nelle province” del Lazio, “dove complessivamente si registra 1 solo caso a Latina nelle ultime 24 ore e zero decessi. Continua a calare il numero delle terapie intensive occupate che sono 5 in meno nelle ultime 24 ore”. “Continuano a crescere i guariti che sono arrivati a 2.209 totali e i tamponi totali eseguiti sono stati quasi 170 mila”. 

ATTIVITA’ AMBULATORIO – “La ripresa deve avvenire in sicurezza, non possiamo permetterci un nuovo lockdown. Stiamo lavorando anche per una ripresa delle attività ambulatoriali e di natura diagnostica” ha detto l’assessore alla Sanità della Regione Lazio facendo il punto sulla situazione dell’emergenza sanitaria nel corso della videoaudizione nella commissione competente della Pisana . I dati del monitoraggio nazionale “indicano una curva in lenta discesa nel Lazio, con un tasso di incremento intorno allo 0.5”, un dato secondo l’assessore molto importante “per le progressive riaperture che dovranno riguardare tutti i nostri servizi sanitari. Se verrà mantenuta questa indicazione di rischio basso, penso che già prima della fine del mese possano essere riattivate tutta una serie di attività di carattere ambulatoriale e di diagnostica, assolutamente importanti”. “Colgo comunque l’occasione – sottolinea D’Amato – per dire che dal 9 marzo a livello regionale sono stati eseguiti 42 interventi di trapianto: la macchina non si è mai fermata”.