(Adnkronos) – I continui progressi della medicina di laboratorio consentono oggi di verificare con esattezza la risposta immune dell’organismo per valutare l’efficacia della vaccinazione nell’uomo. Non solo scoprire la presenza di virus e anticorpi, dunque, ma l’intera la risposta immune rispetto alla malattia e vaccinazione contro il Covid 19. “Nei malati oncologici o in chi è colpito da patologie autoimmuni questa verifica è molto importante”, spiega Tommaso Trenti, presidente di Sibioc (Società italiana di biochimica clinica e biologia molecolare clinica-medicina di laboratorio) e direttore del Dipartimento di Medicina di laboratorio e anatomia patologica dell’Aou di Modena. “Il nostro lavoro permette di indicare ai clinici qual è il reale stato immunitario del paziente, per prevedere come potrà reagire a chemioterapie, uso di cortisone o farmaci immunosoppressori. Questo vale oggi per il Covid 19 ma si potrà allargare ad altre malattie, sia virali che batteriche, per una sempre maggiore protezione del paziente”.
“Questo uno dei temi chiave che dibatteremo nel corso del congresso di quest’anno – prosegue – sottolineando come la lettera magistrale tenuta dal professor Alessio Fasano, illustre clinico dell’Università di Harvard sia incentrata su come la medicina del XXI secolo sia per la diagnosi e cura che per la prevenzione si baserà sulla medicina di laboratorio”.
“L’epidemia di Covid-19 è stata una frontiera per tutte le branche mediche, ma per noi è stata un vero spartiacque – aggiunge Laura Sciacovelli, past president di Sibioc e dirigente biologo presso l’Azienda ospedaliera di Padova –. Il ruolo strategico degli esami di laboratorio è emerso con evidenza e vede la nostra società scientifica in prima fila nella protezione della salute del paziente trasferendo l’innovazione diagnostica alla pratica clinica. Indichiamo gli esami più efficaci per valutare lo stato di salute dell’individuo”.
L’introduzione di nuovi test, sempre più evoluti e la genomica, la branca della biologia molecolare che si occupa dello studio del genoma – prosegue la nota – permettono di comprendere l’efficacia dei nuovi farmaci e la messa a punto di trattamenti personalizzati. “La genomica ci fornisce gli strumenti per permettere una medicina di precisione, approccio rivoluzionario nella medicina di laboratorio e nella diagnostica, sempre più focalizzata a comprendere l’espressione di un singolo paziente sulla sua configurazione molecolare – spiega il presidente eletto Sibioc Marcello Ciaccio, ordinario di Biomedicina, neuroscienze e diagnostica avanzata all’Università di Palermo –. È l’argomento della lettura magistrale del congresso di quest’anno, descrive come la medicina di laboratorio permetterà di comprendere l’individuo nella sua unicità, con un chiaro vantaggio sia per il malato, che sarà trattato con i farmaci più adatti alla sua situazione, che per il Ssn che otterrà un risparmio nella scelta dei trattamenti ad alto costo. La medicina di laboratorio oggi è in grado di individuare i biomarcatori che consentono di mettere a punto terapie mirate”.
Ma Sibioc – conclude la nota – non è impegnata solo sul fronte di test sempre più evoluti per realizzare una medicina di precisione che tuteli sempre più il paziente, ma anche sul versante istituzionale, stimolando in un dialogo continuo il sistema sanitario nazionale e le Regioni e le aziende sanitarie.
“Cerchiamo di dare il nostro contributo per selezionare gli esami efficaci ed eliminare quelli ritenuti ormai inutili – chiosa Trenti – per trovare percorsi di prevenzione, e clinico diagnostico terapeutici ottimali grazie all’innovazione dei nuovi test di laboratorio nella medicina di precisione. L’immagine del ponte di Genova come rinascita dopo un tragico evento è il simbolo del congresso per segnare un’importante occasione di ripresa in presenza delle attività e relazioni. È un momento unico per la società per ricostruire e rafforzare il valore e la percezione di comunità scientifica e professionale che ci ha sempre caratterizzato dopo l’isolamento della stagione pandemica”.