Covid, Pasini: “Viaggiatori internazionali possono causare seconda ondata”

L’andamento della pandemia a livello mondiale “ci dimostra che nell’analisi di Covid-19 non esiste alcun elemento di comparazione con l’influenza stagionale. Al contrario dei virus influenzali, che non circolano affatto durante i mesi primaverili ed estivi, Sars-Cov-2 continua a circolare nel mondo indipendente dal clima, raggiungendo numeri drammatici nelle Americhe, in India e ora in Africa. Un’eventuale seconda ondata in Italia potrebbe esser legata all’aumento esponenziale dei casi” nei viaggiatori internazionali, “qualora questi non vengano identificati ed isolati e non se ne traccino i contatti”. A puntare il dito sui viaggiatori internazionali è Walter Pasini, epidemiologo, esperto in medicina dei viaggi e presidente della Società internazionale di medicina del turismo, con sede a Venezia. “Le Asl italiane – sottolinea – devono porre grande attenzione nel controllo dei cluster”. 

“Desta preoccupazione – continua Pasini – da un lato il comportamento del principale leader d’opposizione che rifiuta la mascherina in Senato e dall’altro l’attuale gestione della pandemia da parte del Governo. Da un lato il presidente Conte prolunga lo stato di emergenza nazionale fino al 15 ottobre, dall’altro consente un’immigrazione selvaggia estremamente pericolosa ed effettua pochissimi controlli sui viaggiatori che provengono dall’Est Europa (Romania, Bulgaria, ma anche Pakistan ed altri paesi medio-orientali). Purtroppo non si è capaci di leggere correttamente ciò che sta succedendo. Se i casi in Italia sono scesi ed il virus circola meno, lo si deve solo agli effetti del lockdown, al sequestro domiciliare di un intero Paese, misura straordinaria, mai adottata in passato, che ha impedito la propagazione del contagio al centro-sud, ha provocato una drastica riduzione dei casi e della mortalità, ma anche enormi danni sul piano economico e sociale”. 

“Ci troviamo oggi – afferma – in una situazione simile a quella in cui presumibilmente eravamo in dicembre-gennaio, quando il virus circolava sottotraccia ed il contagio si estendeva comunque attraverso gli asintomatici. Se le Rianimazioni oggi sono vuote, non vuol dire che non esiste più rischio. I numeri del nostro Paese, seppur minori rispetto alla Germania, alla Spagna, al Regno Unito non devono tranquillizzare. I 100-200 nuovi positivi devono destare molta attenzione. Nelle epidemie gli aumenti dei casi sono esponenziali e possono moltiplicarsi nel in poco tempo, se i casi positivi non vengono identificati, isolati, se non si tracciano i contatti e si utilizza la quarantena”. 

Quando si analizza la pandemia non si deve limitare lo sguardo alla sola situazione nazionale, ma alla situazione internazionale, perché il virus responsabile del Covid-19 “è lo stesso e la popolazione mondiale è in grandissima parte ancora suscettibile di contrarre l’infezione. Bisogna guardare i numeri, per esempio quelli degli Usa che registrano nelle ultime 24 ore 1600 morti e 60.000 nuovi casi”. E’ fondamentale, secondo Pasini, “impedire con ogni mezzo l’immigrazione incontrollata dall’Africa attraverso barconi o barchette. Ogni positivo che sfugge può accendere nuovi focolai e provocare stragi. La storia delle epidemie insegna che nel passato esse venivano controllate utilizzando forze di polizia ed esercito. Indipendentemente da qualsiasi valutazione di carattere ideologico e da sentimenti di pietà cristiana, l’immigrazione in questo periodo di pandemia va fermata”.  

Così come “deve diventare obbligatorio – insiste – effettuare i test che ricercano il virus nei viaggiatori che provengono dai paesi a rischio. La quarantena in tutti questi casi deve diventare obbligatoria e forzata, non fiduciaria”. Occorre dunque richiamare le autorità politiche e sanitarie del nostro Paese ad una vigilanza maggiore “e a un impegno più serio nel controllo dei viaggiatori internazionali, siano questi migranti, lavoratori, turisti”, conclude Pasini.