Le vaccinazioni della prima infanzia potrebbero proteggere i bambini da Covid-19. E’ l’ipotesi avanzata da un gruppo di scienziati lituani e curdi, secondo cui il vaccino contro il morbillo, la parotite e la rosolia (Mpr) potrebbe proteggere i bambini dalla malattia legata al virus Sars-CoV-2. L’ipotesi si basa sulla somiglianza della sequenza di 30 residui di aminoacidi tra le glicoproteine di Sars-CoV-2, morbillo e rosolia. E’ necessaria però un’analisi sperimentale ulteriore per supportare l’ipotesi, descritta su ‘Frontiers in Molecular Biosciences’.
I motivi per cui i bambini sono meno suscettibili a Covid-19 rimangono poco chiari. Tuttavia, la ricerca condotta presso la Charmo University in Iraq e la Kaunas University of Technology (Ktu) in Lituania, fornisce alcuni elementi in base ai quali la vaccinazione contro morbillo parotite e rosolia potrebbe essere una delle ragioni per cui i bambini appaiono protetti contro la malattia. “Gli anticorpi prodotti nei bambini a causa del vaccino Mpr potrebbero riconoscere alcune parti proteiche (epitopi) delle proteine della Spike di Sars-CoV-2”, spiega Rimantas Kodzius della Ktu Panevezys. Il team, dopo aver riscontrato questa somiglianza tra nuovo coronavirus, morbillo e rosolia, rivendica di essere “il primo gruppo a proporre la protezione dei bambini attraverso il vaccino Mpr e a sostenere l’omologia di sequenza tra Sars-CoV-2 e i virus del morbillo e della rosolia”, come afferma Kodzius.
Secondo gli scienziati, studi recenti dimostrano che i livelli di anticorpi legati alla vaccinazione Mpr possono persistere per 15-20 anni. Pertanto, la protezione contro Covid-19 potrebbe durare fino a 15-20 anni. Tuttavia per supportare questa ipotesi è necessaria una ricerca sperimentale che includa test mirati, concludono gli autori.