Il farmaco antivirale sperimentale remdesivir è superiore allo standard di cura per il trattamento di Covid-19, in particolare ‘accorciando’ i tempi di guarigione, secondo un rapporto pubblicato oggi sul ‘New England Journal of Medicine’. L’analisi preliminare si basa sui dati del trial terapeutico adattivo Covid-19 (Actt) sponsorizzato dal National institute of allergy and infectious diseases (Niaid), guidato da Anthony Fauci. Lo studio randomizzato e controllato ha arruolato adulti ricoverati con Covid-19 con evidenza di coinvolgimento del tratto respiratorio inferiore (malattia generalmente da moderata a grave).  

Gli studiosi hanno scoperto che remdesivir è stato benefico soprattutto per i pazienti ospedalizzati con forma grave di Covid-19 che avevano bisogno di ossigeno supplementare. I risultati sui benefici in altri sottogruppi di pazienti sono stati meno conclusivi in ​​questa analisi preliminare. 

Lo studio è iniziato il 21 febbraio 2020 e ha arruolato 1.063 partecipanti in 10 Paesi in 58 giorni. I pazienti hanno firmato il consenso informato per partecipare alla sperimentazione e sono stati assegnati in modo casuale a ricevere le cure standard impiegate nel loro Paese e un trattamento di 10 giorni con remdesivir per via endovenosa, oppure cure standard e un placebo. Il trial era in doppio cieco, il che significa che né gli investigatori né i pazienti sapevano chi stava ricevendo remdesivir e chi un placebo. 

La sperimentazione ha chiuso l’arruolamento il 19 aprile 2020. Il 27 aprile 2020 (mentre era ancora in corso il follow-up dei partecipanti), un comitato indipendente di monitoraggio dei dati e della sicurezza che sovrintendeva alla sperimentazione ha esaminato i risultati e ha condiviso le proprie analisi preliminari con il Niaid. L’Istituto ha rapidamente reso pubblici i risultati, descritti nel rapporto pubblicato oggi sul Nejm. 

Ebbene, il rapporto rileva che i pazienti che hanno ricevuto remdesivir hanno giovato di un tempo di recupero più breve rispetto a quelli che hanno ricevuto placebo. Lo studio ha definito il recupero come dimissioni dall’ospedale o uno stato medico sufficientemente buono da essere dimessi dall’ospedale. Il tempo mediano di recupero è stato di 11 giorni per i pazienti trattati con remdesivir, rispetto a 15 giorni per quelli che hanno ricevuto il placebo. I risultati sono statisticamente significativi e si basano su un’analisi di 1.059 partecipanti (538 che hanno ricevuto remdesivir e 521 che hanno ricevuto placebo).  

I risultati della sperimentazione hanno anche suggerito un beneficio in termini di sopravvivenza, con un tasso di mortalità a 14 giorni del 7,1% per il gruppo trattato con remdesivir rispetto all’11,9% per il gruppo placebo; tuttavia, la differenza di mortalità non è risultata statisticamente significativa. In definitiva, secondo gli autori i risultati supportano remdesivir come terapia standard per i pazienti ricoverati in ospedale con Covid-19 e che richiedono una terapia con ossigeno supplementare. L’8 maggio 2020 il Niaid ha iniziato uno studio clinico (noto come Actt 2) per valutare remdesivir in combinazione con il farmaco antinfiammatorio baricitinib rispetto al solo remdesivir.