(Adnkronos) – Inizio 2023 da record per l’Ospedale Niguarda di Milano, dove in 10 giorni sono stati eseguiti 14 trapianti d’organo (9 di fegato e 5 di rene), due dei quali resi possibili grazie a ‘donatori a cuore fermo’ (Ddc), di cui uno in circolazione extracorporea Ecmo, con procedure molto complesse – spiegano dall’Asst Grande Ospedale metropolitano – che non possono essere eseguite in tutti i centri. Nel caso del trapianto di fegato, evidenziano inoltre dalla struttura, l’impegno profuso dalla grande macchina dei trapianti è doppio. In questi casi devono infatti attivarsi due équipe diverse, una che si occupa del prelievo dell’organo, che può avvenire anche in altri ospedali, e un’altra che esegue il trapianto. 

“L’Ospedale Niguarda è riuscito in questa grande e complessa impresa – afferma Luciano De Carlis, direttore del Niguarda Transplant Center – Un risultato così importante è stato raggiunto grazie al lavoro integrato di équipe specialistiche, tecnologie di ultima generazione e laboratori accreditati secondo standard internazionali. In particolare, l’innovazione tecnologica, apportata grazie alle macchine da perfusione, consente di migliorare la salute dell’organo, rigenerandone le riserve energetiche, e di prolungarne il tempo di ischemia di modo da ottimizzare anche le tempistiche del trapianto. Si tratta di una tecnologia applicata per la prima volta in Italia proprio presso il nostro ospedale nel 2015 e oggi ampiamente utilizzata e diffusa”. 

Niguarda è uno dei principali centri trapianti italiani sia per volumi di attività sia per il grado di specializzazione, ricorda l’azienda socio sanitaria territoriale in una nota. E’ uno dei pochi centri in Lombardia a effettuare trapianti per quasi tutti gli organi (cuore, pancreas, rene, fegato), senza dimenticare i trapianti di tessuti e cellule (come per esempio le cornee).  

“I numeri di questi giorni – rimarcano dall’Asst – raccontano del grande sforzo organizzativo, dell’attenzione, della professionalità e della competenza dei tanti operatori coinvolti nella realizzazione di un trapianto: un lavoro di squadra complesso che richiede molto impegno e dedizione. Un’impresa corale che permette di salvare tante vite e che inizia con un bellissimo gesto di solidarietà: la scelta di donare. L’Italia, da questo punto di vista, festeggia proprio in questi giorni un bellissimo risultato. Per la prima volta, infatti, le donazioni di organi hanno superato quota 1.800 in un anno (2022), con un significativo incremento anche dei trapianti: 3.887, il secondo miglior risultato di sempre”.  

“Un trapianto, prima di tutto, ha bisogno di qualcuno che abbia scelto di donare i propri organi – dichiara Marco Bosio, direttore generale di Niguarda – quindi il mio grazie e il mio pensiero vanno prima di tutto ai donatori e alle loro famiglie. Grazie poi a tutti i chirurghi, anestesisti, internisti, tecnici di laboratorio, infermieri, operatori del trasporto, personale impegnato nel coordinamento e nel prelievo degli organi, oltre 100 persone, per aver contribuito alla crescita di uno dei progressi più straordinari non solo della terapia, ma anche della solidarietà umana”.